Mi chiamano persona di colore, ma di che colore sono? Ma perché devo chiamarmi “di colore” per distinguermi da te, se un colore l’hai anche tu!? Tu di che colore sei? Siamo tutti persone di colore o sbaglio?
Perché Noi dobbiamo sempre muoverci in punta di piedi…? Tu, uomo di colore bianco, io non ti vedo come un sottoposto perché la tua pelle ha un colore diverso dalla mia. Perché tu mi vedi come un subalterno nella tua società?
Perché ti allontani sugli autobus? Dite che non facciamo un buon odore ma vi siete mai annusati voi pellebianca?
Dite che siamo aggressivi… ma la nostra giornata non è ordinata e “programmatica” come la vostra sai. La nostra è una giornata che segue istinti e bisogni: mangiare, bere, coprirti se fa freddo.
La nostra vita è spesso una giungla e noi ci muoviamo come in una giungla. Nella giungla sopravvive il più forte;
nella giungla acchiappi ciò che puoi se no per te non resta niente. A noi non resta niente.
Io non posso fare una fila, io non mi metto in fila, io non la faccio la fila, perché c’è sempre qualcuno che arriva prima di me; io devo scavalcare tutto per salvarmi, devo urlare per farmi sentire.
Non ci chiedete di essere garbati. Da noi chi ha garbo è schiacciato.
-Perché mi parli sempre dicendo “noi”?-
Perché noi facciamo sempre tutto insieme. Voi siete sempre soli e individualisti in tutto ciò che fate durante il giorno. Vi vedo soli. Dormite separati, camminate soli, pranzate soli nei bar… Noi si fa tutto insieme, si divide tutto.
Il mio autobus è arrivato. Buona giornata pellebianca e non chiamarmi uomo di colore sei di colore anche tu. Il bianco è un colore.”