Sono giorni di “merda”. Matteo Salvini ha vinto. È riuscito a fare perdere la testa anche ai filosofi. Invitato alla trasmissione “In onda”, un pensatore come Massimo Cacciari, un uomo che si è formato sui testi di Heidegger, è passato alla “sostanza organica”. Scandalizzato dalla linea anti migranti del leader leghista, Cacciari ha così parlato: “Chi non si indigna è un pezzo di merda”. E sarà che “il bisogno” fosse nell’aria, ma fatto sta che uno scrittore come Antonio Pennacchi, autore di “Canale Mussolini”, ha voluto far sapere che non se ne può più di merda. A Latina, città dove vive, i proprietari di cani lasciano che le strade siano un vero e proprio “cacatoio”.
Ora va ricordato che l’Italia è pur sempre il paese di Piero Manzoni – l’uomo che la fece… ma d’artista – che siamo la nazione che per prima si è dotata di un sistema importante di fognature, come spiega lo storico Carlo Cipolla in “Miasmi e Umori”. Oggi, il malumore è così tanto che i filosofi utilizzano una lingua da “basso ventre” e i politici si servono invece delle categorie dello spirito. Che dire dunque di Gianfranco Miccichè? Ragionando su Salvini ha detto parole importanti, al di là del bene e del male, parole che tutti noi che ci “tratteniamo” avremmo voluto “liberare”: “Ma quale razzista e razzismo. Salvini, sei solo uno stronzo”.