Dopo tre anni e 7 mesi, Cateno De Luca non è più sindaco di Messina. Alla mezzanotte del 15 febbraio, infatti, sono diventate efficaci le dimissioni presentate venti giorni fa. Ma prima di abbandonare palazzo Zanca, l’esponente di Sicilia Vera ha voluto indicare il proprio candidato sindaco per le prossime Amministrative: si tratta del direttore generale del Comune, Francesco Basile, che ha dato la propria disponibilità: “La città di Messina – ha esordito l’ormai ex primo cittadino – ha bisogno di un guardiano dei conti”. Dopo il congedo messinese, De Luca si è recato a Palermo per presentare una mozione di sfiducia nei confronti di Musumeci e aprire ufficialmente la campagna elettorale.

“Noi non siamo mai stati considerati nel centrodestra – ha esordito De Luca in conferenza stampa all’Ars – Il progetto ‘Musumeci presidente’, coltivato grazie a un accordo tecnico con l’Udc, prevedeva un mio ingresso in giunta ma è venuto meno col mio arresto, tre giorni dopo l’elezione. A quel punto Musumeci, un presidente dalla doppia morale, ha fatto in modo di isolarmi politicamente. Oggi non c’è alcuna possibilità che io mi ritiri dalla corsa. Pensate che il sindaco di una città metropolitana si dimetta per fare il secondo a qualcuno?”.

Sulla mozione di sfiducia è intervenuto Danilo Lo Giudice, parlamentare di Sicilia Vera: “Musumeci consegnerà una Sicilia peggiore di quello che ci ha lasciato Crocetta. Non era facile. Oggi ci sono una serie di faide interne al centrodestra che non consentono di governare. Bisogna riconsegnare la Sicilia nelle giuste mani. I mesi che mancano da qui alla fine servono solo per spartirsi la torta del sottogoverno”. “Meglio 60 giorni di campagna elettorale – gli ha fatto eco De Luca – che la balcanizzazione dell’Ars. Andiamo a votare il 24 aprile. Questo personaggio (il riferimento è a Musumeci) è figlio dei partiti, ma ora ci sputa sopra. La mozione è aperta a tutti i gruppi, non abbiamo pregiudizi. Io gioco a tutto campo perché me lo posso permettere, gli altri no. A noi interessa che si trovi la quadra su un primo punto: non si può massacrare la Sicilia per altri 8 mesi”.

“Mi attribuiscono una forchetta dal 15 al 20 per cento – ha detto De Luca nel corso della conferenza stampa -. E sono pronto a fare una scommessa: il prossimo governo si creerà in aula, perché nessuno schieramento raggiungerà i 30 deputati. Nessuno avrà la maggioranza. E vi dico un’altra cosa: con me in campo Micciché non sarà candidato. In questo modo raggiungerò il mio obiettivo: scontrarmi con Musumeci”. L’ex sindaco ha spiegato che il suo tour partirà da Catania per “notificare l’avviso di sfratto” al presidente della Regione: “Una candidatura sarà un esponente del centrodestra, gli altri appartengono a Pd e Cinque Stelle”. E ancora: “Musumeci ha tre problemi: uno è lui, gli altri sono Razza e Trantino. Se gli trovano spazio a Roma siamo a posto. A Ioppolo si accontenterà di far fare l’assessore alla Regione”