“Il dissesto è statico e tragico: aliquote e tariffe al massimo, vendita immediata delle partecipazioni societarie non strategiche come quelle di Gesap. Mentre il riequilibrio è dinamico: la futura amministrazione può cambiarlo come vuole o alleggerirlo se trova nuove risorse. E poi senza il piano non avrei potuto sedere al tavolo nazionale”. Leoluca Orlando, intervistato da Repubblica, si dice soddisfatto per l’approvazione da parte del Consiglio comunale del Piano di riequilibrio che gli permetterà di evitare il dissesto. E di presentarsi al cospetto di Mario Draghi per ottenere le risorse aggiuntive (circa 400 milioni) che servono per salvare la quinta città d’Italia. “Sono certo dell’efficacia della nostra proposta: penso che il 15 febbraio potremo al massimo avere un alleggerimento dei vincoli”. Aver raddoppiato l’aliquota Irpef “certo che mi pesa. Potevo dimettermi e lasciare questa scelta al mio successore – ha spiegato Orlando -. Ma ho voluto dare alla città uno strumento di futuro”. Molti dei consiglieri hanno abbandonato l’aula, in pochi hanno votato contro. I Cinque Stelle, dopo anni di strenua opposizione, addirittura hanno votato a favore: “Hanno compreso che l’atto non riguardava la prossima amministrazione. Voleva il dissesto solo chi sa di non avere speranze di governare”, conclude il sindaco.