L’elezione del presidente della Repubblica ha paralizzato anche la politica regionale. E, in primis, la gestione dell’emergenza sanitaria. Mentre alcuni tecnici si divertono su Facebook dando addosso ai giornali, e mostrando i progressi nella creazione di nuovi reparti d’intensiva (con un ritardo di mesi), l’assessore alla Salute Ruggero Razza non si trova. Colui che non avrebbe più dovuto occuparsi di politica, ma solo di amministrare la sanità, è volato nella Capitale con Musumeci per cercare di spianare al governatore la strada della ricandidatura. Fin qui, visto l’esito degli incontri con Fratelli d’Italia e Udc, non è servito a molto.
A Palermo sono rimasti solo quelli dell’opposizione. Uno su tutti è Giorgio Pasqua, deputato del Movimento 5 Stelle: “Con la scusa che Musumeci è delegato elettore per il Presidente della Repubblica, l’assessore alla Salute, Razza, è in ‘vacanza’ a Roma con lui, proprio mentre i pronto soccorso di tutta l’isola stanno maledettamente soffrendo la pressione del Covid. Proprio mentre l’indice di occupazione dei posti letto ospedalieri ha toccato punte del 315%. Proprio mentre il numero dei morti per Covid sale vertiginosamente, con punte di 70 al giorno. A questi del governo regionale attuale manca molto di più della capacità ad amministrare: manca la coscienza!”. In settimana era prevista un’audizione di Razza in commissione salute: ovviamente è stata rimandata.
A Roma, con Musumeci, ci sono pure il capogruppo Alessandro Aricò, il deputato questore Giorgio Assenza, il fidatissimo collaboratore Marco Intravaia, e la portavoce di Diventerà Bellissima Giusy Savarino, appena rientrata. Ma in giro per la Capitale si sono visti numerosi esponenti politici siciliani: oltre ai grandi elettori Miccichè e Di Paola, s’è visto anche l’assessore all’Agricoltura Tony Scilla, il braccio destro di Raffaele Lombardo, Roberto Di Mauro (che è anche vicepresidente dell’Ars). Ma la presenza più chiacchierata resta quella di Ruggero Razza. E’ come se all’improvviso, per motivi di causa maggiore, qualsiasi discorso sulla pandemia sia finito in soffitta. Siamo in zona arancione, d’altronde. Il deputato Giuseppe Arancio, del Pd, trova da ridire: “Non si trovano i medici, viviamo una situazione molto grave. Di tutto questo vorremmo parlare con l’assessore Razza, ma anche dei fondi sul Pnrr. La programmazione non può avvenire nelle segrete stanze, l’ultimo anno di legislatura è anche quello in cui si vota, non vorremmo fare cattivi pensieri”, ha confidato a Repubblica.
Coi tempi dettati dall’elezione del Capo dello Stato, la trasferta nella Capitale rischia di trasformarsi in una vacanza prolungata. Difficilmente l’attività del governo e quella del parlamento potranno riprendere prima di metà della prossima settimana. A proposito: c’è anche una verifica da ultimare, e un rimpasto da azzerare. Perché queste sono le indicazioni dei partiti, e non si discutono.