Al pranzo organizzato a Catania da Raffaele Stancanelli mancava uno dei convitati di pietra: il segretario della Lega, Nino Minardo. Il più giovane della cricca, l’uomo nuovo di Salvini per risolvere le grane della Regione. “Dopo gli eccessi di Natale non accetto più inviti – sorride il parlamentare di Modica –. Sono a dieta”. Poi torna serio: “Sapevo dell’incontro, ma non potevo esserci. I colleghi sanno che non mi sottraggo mai al dialogo fra partiti”. Quegli stessi partiti che – pare – vogliano fare le scarpe a Nello Musumeci, ormai sull’uscio del portone di palazzo d’Orleans. La sfuriata in diretta Facebook dopo la disfatta all’Ars, mercoledì scorso, non è piaciuta ai segretari del centrodestra, tanto meno a Minardo: “Come ho avuto modo di dire pubblicamente, comprendo l’amarezza ma non condivido l’attacco al parlamento e ai deputati. Tutto doveva rimanere all’interno delle regole della politica”.

Al pranzo con Stancanelli hanno partecipato Lombardo e Micciché. Per il dopo-Musumeci è venuto fuori anche il suo nome…

“Come ho sempre detto, e continuo a sostenerlo, è prematuro parlare di nomi e di candidature. Io sono un parlamentare nazionale, oltre che segretario regionale della Lega. E sono felice di esserlo. Detto questo, resto a disposizione del mio partito”.

E’ cambiato qualcosa rispetto a quando Salvini – mesi fa – dichiarava l’ambizione della Lega a governare la Regione?

“Non è cambiato nulla. Nel senso che la Lega ha tutte le carte in regola per coltivare questa ambizione. Ma ne discuteremo più avanti. In Sicilia e a Roma”.

Quando?

“All’indomani dell’elezione del Capo dello Stato. Credo che il tema delle Amministrative di Palermo e delle Regionali verranno trattati contestualmente”.

Al pranzo dell’altro ieri, però, pare che Miccichè abbia avanzato qualche riserva su si lei. “E’ troppo giovane e non lo conosce nessuno”.

“Mi hanno insegnato fin da bambino che non si parla mai degli assenti. E’ giusto che tutti coloro che rappresentano forze politiche e movimenti del centrodestra possano esprimere le proprie considerazioni, ma credo che nessuno abbia la patente per avanzare promozioni o bocciature”.

Analizziamo il contesto. Mercoledì all’Ars è successo qualcosa di grave.

“Assolutamente sì. Ma ho escluso categoricamente che dietro questa operazione ci fosse un complotto o una regia dei partiti. Che ci sia un malessere diffuso da parte dei deputati, invece, è un dato di cui siamo a conoscenza da mesi, per non dire anni… L’altro giorno si è palesato su un atto politico simbolico come la scelta dei delegati per il Quirinale”.

Sarà impossibile controllare i disertori da qui a fine legislatura. Può diventare un bagno di sangue.

“Invece bisogna recuperare i rapporti. Dobbiamo chiudere quest’esperienza nel migliore dei modi. Come? Condividendo con tutti i parlamentari – nessuno escluso – i provvedimenti utili alla Sicilia. Siamo in piena emergenza sanitaria ed economica. Sono certo che i deputati, se coinvolti, seguiranno il governo con impegno ed entusiasmo”.

La fa facile. Bisogna convincere anche Musumeci.

“Ribadirò questi concetti anche a lui. Ci vedremo in settimana”.

Il problema è che il dialogo coi partiti non c’è mai stato, se non per questa crisi di governo. Anche Lombardo ha detto che così non si può andare avanti.

“Sono il più “giovane” tra i segretari di partito e ho vissuto solo l’ultimo anno di legislatura.  Ma mi rendo conto che anche in quelli precedenti non c’è stato confronto. Io lo ritengo fondamentale”.

Dirà a Musumeci che non apprezza affatto l’ipotesi di un azzeramento?

“Manca così poco tempo e abbiamo così tante emergenze da affrontare, che mi sembra inopportuno bloccare il lavoro e la programmazione degli assessorati. Piuttosto bisogna sostenerli e accompagnarli al meglio durante questi ultimi mesi”.

Vi eravate insediati con entusiasmo, volevate spaccare il mondo. Questa esperienza di governo è stata come ve l’aspettavate?

“Non avevamo fatto i conti con la pandemia che obiettivamente – non voglio accampare scuse ma è così – è una sorpresa di cui avremmo fatto volentieri a meno. Inoltre, quando c’è una squadra così forte e numerosa, credo che tutti i giocatori in campo vadano utilizzati al meglio”.

Musumeci sospetta che uno dei registi dell’imboscata contro di lui sia Sammartino.

“Glielo ripeto: escludo il coinvolgimento dei partiti”.

Lei e Sammartino avete chiarito dopo una prima fase di studio?

“La Lega è una soltanto. Da quando il gruppo parlamentare, all’inizio del mese di agosto, è ufficialmente cresciuto, il rapporto si è consolidato giorno dopo giorno. Con assoluto spirito costruttivo e lealtà politica”.

La candidatura solitaria di Cateno De Luca la spaventa?

“Si è dimesso da sindaco coerentemente con quanto aveva annunciato. L’auspicio mio e della Lega, adesso, è che si possa tutti insieme condividere le prossime esperienze di governo alla Regione”.

Micciché ha posto una pregiudiziale sulla sanità. Anche voi, in estate, avevate fatto delle richieste per migliorare la gestione dell’emergenza. Com’è andata?

“Buona parte delle nostre richieste, anche grazie a un confronto con i parlamentari sul territorio, sono state accolte. Ma non ci fermiamo: resta tanto da fare e saremo uno stimolo costante per il governo”.

Voterà Berlusconi alla presidenza della Regione?

“Su questo ci confronteremo con Matteo Salvini all’interno del partito. Se il candidato del centrodestra dovesse essere Silvio Berlusconi, e lui scioglierà la riserva, sarò felicissimo di votarlo perché credo che lo meriti abbondantemente”.