L’ultimo annuncio riguarda la conferma di due eventi super attesi: il concerto di Achille Lauro, giovedì 30 in piazza Duomo; e lo spettacolo con Nino Frassica, Carmen Consoli e Marina Rei, la notte di Capodanno. Così Messina pianifica il suo ritorno alla normalità, mentre nel resto d’Italia tira aria di tempesta. Giovedì si decide sulle ulteriori restrizioni per contrastare la variante Omicron: il governo Draghi sta già pensando a una stretta sugli eventi in piazza. Ma il sindaco Cateno De Luca lo sfida: “Abbiano il coraggio di chiuderci e non se ne parla più… Io faccio il sindaco e non il virologo – conferma il primo cittadino – E al momento le norme prevedono che gli spettacoli si possano fare. Rispettiamo tutti i piani di sicurezza e abbiamo schierato un esercito per il controllo del Super Green Pass”.

Il sindaco in queste ore ha ospitato anche il maestro Mogol, che ieri ha cantato (assieme a Gianmarco Carroccia) cantare per gli abitanti delle baracche, mentre nella piazza centrale della città la folla s’accalcava per seguire la performance di Michele Zarrillo. Qualche sera prima, con risultati più modesti, era toccato a Edoardo Bennato. Oggi è il turno di Riccardo Fogli. Il clima di festa fa a pugni con i numeri del contagio, che parlano di 1.298 persone attualmente positive e un centinaio di ricoverati in tutta la provincia (con 15 in Terapia intensiva). Anche la campagna vaccinale prosegue a ritmi blandi.  “Ma – va ripetendo il sindaco – io credo sia molto più sicuro organizzare delle manifestazioni all’aperto, che non spingere la gente a organizzare i party nei villini. Lì nessuno andrà a controllarli, e più che il Green Pass varrebbe il Green Caz*”.

Nei giorni scorsi De Luca aveva temuto per la cancellazione del fitto cartellone natalizio: “Questo clima di incertezza non fa bene alla musica e agli artisti. La programmazione richiede impegni e questo è ciò che ci ha frenato. Ogni impresario si deve tutelare. Ma anch’io ho preteso delle clausole di garanzia per il Comune. Se qualcuno decide di chiudere le piazze e non far fare gli eventi neanche all’aperto, si prenda le responsabilità del caso. Ho sentito dell’ipotesi di far fare il tampone anche a chi si fa due o tre vaccini: ma allora che ci vacciniamo a fare? Ma io faccio il sindaco e non faccio il virologo. Le norme al momento prevedono che gli spettacoli si possano fare. I piani di sicurezza sono definiti con la Prefettura e la Questura, i controlli sono serrati”.

Resta in piedi l’ipotesi di organizzare una serata con Colapesce e Dimartino, oltre a un appuntamento coi giovani artisti messinesi, che De Luca ha già presentato alla Sicilia intera con il suo tour itinerante. Sempre che qualcuno non si metta in mezzo. “Mi hanno detto che Musumeci, per fare un torto alla città di Messina, sia pronto a fare un’ordinanza per vietare gli eventi in piazza. Oggi pomeriggio vado a Palermo per vedere che aria tira”. Sul perché gli altri Comuni – Catania e Palermo in primis – non abbiano organizzato nulla, De Luca ha la sua teoria: “Perché non hanno i soldi e sono sgarupati, perché chi amministra non si è dimostrato all’altezza del compito”.