Un primo passo è stato fatto, ma non è abbastanza. E soprattutto stride con la tempistica indicata da Matteo Salvini, che durante la sua ultima visita a Palermo aveva auspicato di sciogliere il nodo sul prossimo candidato sindaco del centrodestra entro novembre. Ieri, dopo mille rinvii e altrettanti compromessi, la coalizione s’è ritrovata dimezzata all’hotel Politeama: c’erano i rappresentanti provinciali e locali di quasi tutta la coalizione che sostiene Musumeci, ad eccezione del Cantiere Popolare di Saverio Romano. Non è stato invitato, invece, Totò Cuffaro. Assenti anche gli esponenti di Sicilia Futura, che in città un peso ce l’hanno (leggasi Tamajo) e Attiva Sicilia, la stampella di Diventerà Bellissima.
Nella nota ufficiale di fine serata si parla di armonia ritrovata: “Compattezza, visione della città, laboratori programmatici sono state le parole chiave unitamente all’identità che hanno animato la riunione. Nelle prossime occasioni di incontro accetteremo tutti coloro che sposano il progetto, che si riconoscono nella bacheca valoriale del centrodestra. Gli stessi valori che alla fine determineranno l’ascesa di un candidato comune e unitario della coalizione. Abbiamo ridefinito il perimetro – dicono – fermo restando che chiunque si voglia aggregare con una forte discontinuità con la precedente amministrazione targata Orlando, è il benvenuto. Siamo già pronti con tavoli programmatici per andare a trattare tutte quelle tematiche e problematiche che attanagliano la nostra città, proponendo quella che sarà una svolta storica”.
La svolta storica passa dalla scelta di un candidato comune, che a venti giorni dalla deadline di Salvini ancora non c’è. Al contrario, però, pullulano le ipotesi. Da ieri, infatti, ha ripreso a circolare con insistenza l’ipotesi Marianna Caronia, la pasionaria leghista che è già consigliere comunale a Sala delle Lapidi, oltre che deputata alla Regione. Resta in pista Francesco Scoma per il Carroccio, mentre per Diventerà Bellissima la scelta è caduta su Alessandro Aricò. Della partita, ovviamente, anche Forza Italia: tra i preferiti di Micciché ci sono l’avvocato Francesco Greco, l’ex presidente dell’Ars Ciccio Cascio e – perché no – Roberto Lagalla (in quota Udc). Sotto sotto ci spera anche Totò Lentini, autonomista. Fratelli d’Italia, invece, ha lanciato la candidatura di Carolina Varchi. I prossimi incontri serviranno a sciogliere il rebus. Mentre da Roma, sempre su iniziativa di Salvini, prende corpo l’ipotesi delle primarie di coalizioni, già suggerite da Saverio Romano.