Palermo e la Regione. Nei palazzi della politica non si parla d’altro. L’incombenza delle prossime elezioni Amministrative, e il diktat di Salvini a fare presto, ha già avuto alcuni effetti per la corsa al dopo-Orlando: Fratelli d’Italia, infatti, ha candidato alla guida di palazzo delle Aquile la deputata Carolina Varchi. Persona giovane e promettente, che ingrossa la schiera dei competitor: alla posizione numero uno resta Roberto Lagalla, da poco transitato nell’Udc. Mentre non si è mai cancellato dalla partita Francesco Scoma, passato sotto le insegne della Lega e osteggiato da Gianfranco Micciché.
Ma è proprio dal commissario regionale di Forza Italia che nelle ultime ore è giunto un invito alla coalizione: “Considero la candidatura di Carolina Varchi, espressa da Fratelli d’Italia, di prestigio essendo una persona in gamba e preparata. Altrettanto valide e prestigiose anche le candidature di Ciccio Cascio, Francesco Greco e dell’assessore Lagalla dell’Udc. A questo punto visto che i partiti hanno espresso il proprio candidato, ritengo opportuno convocare quanto prima il tavolo degli alleati di centro destra per discutere della candidatura a sindaco di Palermo”.
Miccichè fa quello che dovrebbe fare Musumeci. Sentire gli alleati. Un atto di sfida, dato che Musumeci “non parla con i partiti che considera un cancro. Lo fa fin dall’inizio della sua presidenza. In 4 anni abbiamo tenuto solo due vertici di maggioranza perché li abbiamo pretesi”, ha ringhiato il presidente dell’Ars negli studi di Casa Minutella. “Ad oggi per me Musumeci non è candidato. Leggo che dice di esserlo, ma non si comporta da candidato”. Da qui l’idea: “Dal 1994 ad oggi – ricorda Miccichè – tutto è stato gestito con il metodo del leader Silvio Berlusconi ovvero il metodo della generosità. Forza Italia ha sempre accontentato gli alleati e lasciato la candidatura agli altri partiti. Deve essere chiaro a tutti, però, che stavolta Forza Italia non rinuncia ad esprimere la candidatura a presidente della Regione”. Anche perché, rivela il braccio destro di Berlusconi, “dal 94’ siamo il primo partito in Sicilia, ad eccezione del 2017 quando siamo stati superati dai Cinque Stelle. E comunque restiamo il primo partito del centrodestra”. Un avviso ai naviganti.