E’ proprio vero che, nella vita, non sei fregato veramente finché hai da parte una storia e qualcuno a cui raccontarla. A questa idea delle cose ho pensato leggendo, stamattina, le ampie pagine dedicate – da tutti i quotidiani – all’ultima fatica (stavolta letteraria) del noto magistrato Ilda Boccassini. Un libro definito “autobiografico” in cui verrebbero svelati particolari assai intimi che avrebbero legato sentimentalmente la donna all’eroe della resistenza civile e giudiziaria di Palermo.
Ciò che stupisce nella “rivelazione” intimistica non è il fatto che non possa avere alcuna smentita dal diretto interessato. Questo aspetto passa in secondo piano se correlato ad altre riflessioni ben più dolenti. La cosa che risulta davvero inaccettabile è l’oltraggioso ferimento della memoria della donna che fu compagna di quell’eroe fino alla tragica fine.
Ma dove il racconto tocca le punte oniriche del cattivo gusto da neomelodica siculo-napoletana è nella descrizione dell’abbraccio all’interno dell’aereo che l’avrebbe portata in Argentina. L’abbarbicamento per ore a Giovanni Falcone, all’interno della top-class in un “lusso rilassante” (e discretamente lontano dagli occhi dei passeggeri dell’economica) sembra uscito fuori da una storia di quelle del Reader’s Digest di tanti anni fa. La musica di sottofondo della Nannini – che avrebbe fatto da colonna sonora dell’abbraccio senza fine – è, poi, degna di un foto-romanzo della vecchia rivista “Confidenze”.
Insomma, un racconto che lungi dall’essere un amarcord sentimentale si manifesta la più tascia tra le caricature macchiettistiche. Era (ed è), questo, il peggiore tra i regali che potevano essere fatti ai detrattori (ancora tanti ve ne sono…) di Falcone. Descriverlo come un fedifrago in saletta top-class con sottofondo musicale. Un buon motivo per non leggere questo libro e per non dare alla casa editrice la possibilità di guadagnarvi sopra anche un solo euro.
Concludo rapidamente. E’ comune opinione che il vero gentiluomo goda e taccia. Il principio deve valere anche per le donne. Che sia vero o no. Per questo motivo la magistrata “rossa” ha perduto una gran bella occasione per stare zitta. A volte occorre proprio tenerseli i peli sulla lingua…