Una grande stagione universitaria è alle porte. Il Dipartimento Studi Europei Jean Monnet, che inaugurerà il prossimo anno accademico l’1 febbraio, ha organizzato la JM Week nel cuore di Palermo, all’Albergo delle Povere, dove il prof. Salvatore Messina, Academic Head, ha accolto i rappresentanti dei governi, delle università e della società civile di Tunisia, Marocco, Spagna, Francia, Svizzera, Croazia, Bosnia Erzegovina, Albania, Grecia, San Marino, Malta, India e Italia. JM, infatti, è un importante catalizzatore di esperienze universitarie, con 79 strutture convenzionate in tutta Italia, che spinge per l’attuazione della Dichiarazione di Yerevan: ossia la prospettiva offerta dai 48 Ministri dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dei Paesi aderenti allo Spazio europeo dell’Istruzione e della Ricerca, nel 2015, di poter lavorare su piani di studio comuni e sull’interscambiabilità dei titoli.
La nuova sfida parte da Palermo, dove ieri e oggi, ci si ritrova per conoscere i docenti di Jean Monnet e i 99 corsi programmati per l’anno accademico 2021-22; per fare gratis i test d’ammissione; ma anche per partecipare ai Works in progress con ministri, ambasciatori e fondazioni internazionali, oltre che per ascoltare i maggiori esperti europei e mediterranei che presentano il Master fuori classe. Nel corso del Colloquio Internazionale, il prof. Salvatore Messina ha ringraziato le autorità presenti: “Queste due giornate di intenso lavoro scaturiscono dall’incontro del 3 luglio ad Ambelia dove abbiamo messo insieme una serie di idee, fatto un brainstorming di ciò che volevamo fare e di come volevamo farlo. L’obiettivo di questo nostro lavoro è creare un partenariato stabile, europeo e mediterraneo, per poter affrontare con delle ipotesi concrete alcuni dei temi che da sempre ritardano la crescita dell’Europa mediterranea, dato che le politiche di sviluppo locale appaiono troppo localistiche”.
Il Colloquio Internazionale sul Turismo e sui Beni Culturali ha tra gli obiettivi la creazione di un network di Università che collaborino sui temi dell’internazionalizzazione del sapere, sul patrimonio culturale comune quale attrattore principale di una destinazione, sulla fruizione sostenibile di un territorio, sulla creazione della Scuola di Eccellenza del turismo e dell’hotellerie che riporti in auge le specificità della cultura immateriale locale. “Ad Ambelia – ha esordito Messina – abbiamo parlato di equiturismo. Fra le tendenze del turismo slow c’è quella che permette di entrare a contatto con residenze e destinazioni a basso inquinamento. Non si tratta soltanto di definire un itinerario, ma educare il pubblico, oltre che i prestatari di servizi (come gli albergatori), allo sviluppo sostenibile e dimostrare che non c’è una sola maniera di approcciare le cose. Dall’esperienza di noi tutti è possibile fare un lavoro di livello che incrocia i desideri e le aspettative di molte realtà. C’è un problema legato alla formazione, che cercheremo di mitigare con un progetto pilota”.
La due giorni di Palermo, inoltre, è servita a presentare l’applicazione “Tesori Sommersi”, che il Dipartimento Jean Monnet, grazie agli studi dell’archeologo subacqueo, Sebastiano Tusa, resi disponibili dalla Soprintendenza del Mare e con l’apporto scientifico della OING “Due Culture”, ha realizzato per device mobili, smartphone e tablet che, operando in realtà aumentata, descrive, al semplice sguardo e con le tecniche della multimedialità avanzata, i valori, i contenuti e le storie che fanno del Mediterraneo il più grande museo a cielo aperto del pianeta. L’applicazione, grazie al contributo operativo dell’Ufficio Scolastico Regionale, verrà distribuita in tutte le scuole secondarie superiori della Regione.
Lo sviluppo dell’applicazione è affidata al dottor Daniele Licata sotto la direzione Scientifica del pro – Rettore alla Ricerca, il prof. ing. Marcello Conigliaro e si avvale di contributi culturali di altissimo livello, fra gli altri quello di Mounir Bouchenaki archeologo, attualmente Direttore dell’Arab Regional Centre for World Heritage a Manama in Bahrain. L’applicazione si avvale dei contributi dal prof. Antonio Lampis, Direttore del Dipartimento Cultura Italiana, Ambiente ed Energia della provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige e già Direttore Generale del Ministero dei Beni Culturali Italiano; della Dott.ssa Valeria Livigni, Soprintendente del Mare della Regione Siciliana; dell’Ammiraglio Roberto Isidori, capo del Circondario Marittimo di Palermo e Comandante del Porto di Palermo; oltre che del Prof. Salvatore Messina, Rettore del Dipartimento.
Dal 4 al 6 ottobre, i partecipanti si trasferiranno a Favignana, dove, allo Stabilimento Florio e sulle acque di Favignana, Marettimo e Levanzo, si avrà una dimostrazione delle attività del Master “I Patrimoni del Patrimonio” dedicate alle attività di archeologia subacquea realizzate in partenariato con la Soprintendenza del Mare e delle Forze Armate.