Se vedete da lontano un puntino nero che si agita nel mare tempestoso della politica siciliana e non sa come rammendare i danni che ha provocato all’immagine del suo partito; se vedete un balilla impapocchiare una lunga intervista per dire che lui non ha detto ciò che ha detto e per rivendicare stima e amicizia da parte di chi non lo degna nemmeno di uno sguardo; se vedete un bullo che tenta di elevarsi al rango di statista; oppure vedete un funambolo che, nel teatrino delle finzioni, pretende addirittura di indossare la nobile feluca dell’ambasciatore; ebbene, ricordatevi che siete di fronte a un ennesimo travestimento di quell’assessore regionale che due settimane fa, da Palazzo d’Orleans, insultava chiunque non la pensasse come lui. E che, a coronamento delle sue tesi, impreziosiva il discorso con due paroline tratte direttamente da un lupanare.