Il toto governatore continua. Detto che la Lega ha già sparigliato le carte – durante la sua visita palermitana, Salvini ha chiarito di ambire a Palazzo d’Orleans – resta da capire chi potrà prendere il posto di Musumeci. Il prescelto del Capitano sembra Nino Minardo, attuale segretario regionale, mentre dalla contesa si sfila Giulia Bongiorno, ex Ministro per la Pubblica amministrazione, che molti avevano indicato come una possibile outsider.

In un’intervista a Repubblica, però, la Bongiorno ci va cauta. E a Carmelo Lo Papa, che la interpella sull’ipotesi di diventare il primo governatore donna, replica: “Quando parlo con donne dico loro che dobbiamo cercare di essere sempre apripista. Se lo fai, in qualsiasi ambito, aiuti altre donne. Dico loro: cercate di lasciare la vostra traccia. Ricordo che quando ho messo la toga a Palermo eravamo pochissime le donne avvocato. Le rivedo quelle aule tutte piene di uomini e anche di una certa età. Già da avvocato insomma sono stata pioniera, in un certo senso”. Non da governatrice, però. “No, questa esperienza è lontanissima dai miei progetti. Mai parlato con Salvini di un’eventualità del genere. Il mio futuro comunque è romano perché mi piace quel che sto facendo da parlamentare, il contributo che sto dando a questo governo, mi piace la professione che faccio da sempre e la città in cui la esercito. E poi un figlio non puoi trascinarlo ovunque e lui ormai vive bene lì. Considero prioritario tenere conto delle sue esigenze e della sua crescita”. Il cerchio quindi si restringe e lo stesso Musumeci, interpellato da ‘La Sicilia’ avanza velleità: quello di Salvini, infatti, “è un desiderio, non un diritto”.

La Bongiorno però è tranchant su chi amministra questa terra: “Quando torno a casa dalla mia famiglia constato il degrado che avanza. E penso che ci vorrebbe una svolta. Una grande svolta. Un cambiamento vero. I palermitani, i siciliani hanno grandi qualità per poterlo realizzare. Io non dispero”.