Sono oltre duemila i Green Pass rilasciati, a seguito dell’esecuzione del tampone, ai visitatori di Parchi archeologici e musei della Sicilia negli ultimi tre giorni. Tra sabato 7 e lunedì 9 agosto sono state complessivamente 2.092 le persone che si sono sottoposte, sul posto, ai test per ottenere la “certificazione verde” e potere accedere ad alcuni dei siti culturali più importanti dell’Isola: 5 i test con esito di positività, 2.087 i green pass rilasciati. Con il supporto delle Asp competenti e dei commissari per l’emergenza Covid, sono stati coinvolti nell’iniziativa il Parco della Valle dei Templi di Agrigento (739 tamponi effettuati, 3 positivi); il Teatro Antico di Taormina (120); la Villa del Casale di Piazza Armerina (115); i Parchi archeologici di Siracusa (378), Selinunte e Segesta (complessivamente 259); la Galleria Abatellis, il Museo Salinas di Palermo e il Duomo di Monreale (in totale 481 tamponi nei tre siti, 2 positivi).
L’ottenimento del Green Pass provvisorio è utile per partecipare e matrimoni o banchetti, oppure agli eventi sportivi e musicali, come accaduto sabato scorso a Catania per il concerto di Loredana Bertè. Ma anche per cenare al chiuso nei ristoranti. Spesso si trasforma in un modo, l’unico, per sfuggire al vaccino. La campagna d’immunizzazione, infatti, procede col freno: stando all’ultimo report nazionale, la Sicilia è ultima in tutte le classifiche. A partire dagli over 80, dove ci sono 72.076 senza nemmeno una dose, cioè il 21,2%. Nella fascia 70-79 anni i non vaccinati sono 93.919 (il 19,71%) e salgono a 153.061 nella fascia 60-69 anni (24,25%). I più riottosi sono, però, i cinquantenni: 230.789, cioè il 30,53%. Molti di essi lavorano negli enti pubblici, nel commercio, nei servizi essenziali. Per incoraggiarli la Regione ha prorogato gli open day senza prenotazione fino al 24 agosto e ha disposto corsie preferenziali per commercianti e imprenditori negli hub, in modo da ridurre eventuali attese.
I dati di mercoledì
Sono 868 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 14.406 tamponi processati (ieri erano 848 su 18.759 tamponi). L’incidenza sale al 6%. L’isola resta al primo posto tra le regioni per nuovi contagi giornalieri. Gli attuali positivi sono 15.584 con un aumento di 387 casi. I guariti sono 472, mentre nelle ultime 24 ore si registrano altre 9 vittime. Il totale dei decessi sale a 6.109. Sul fronte ospedaliero sono 518 i ricoverati, 20 in più rispetto a ieri, mentre in terapia intensiva adesso ci sono 59 persone (+9).
L’assessore Razza, intervistato da Repubblica, ha spiegato l’aumento repentino dei nuovi positivi: “Sono almeno 12 le regioni che si avviano a saturare le soglie per la zona gialla entro agosto. Sicilia e Sardegna sono più a rischio perché sono le maggiori mete turistiche. In questo periodo i paesi si stanno anche ripopolando degli emigrati che rientrano per le vacanze, cui si aggiunge il flusso turistico che vede la Sicilia tra mete più ricercate. Ho chiesto ai manager di riattivare tutti i reparti della fase emergenziale, quelli di marzo – ha aggiunto il titolare della delega alla sanità -. Ma il tema non è ritardare la zona gialla di una o due settimane. Bisogna andare alla radice. L’unica azione da fare è invitare le persone a vaccinarsi e a rispettare regole di comportamento. Serve un impegno comune”.
Dall’approdo in zona gialla, invece, non appare per nulla sorpreso Giovanni Di Caro, capogruppo del M5s all’Ars: “Avevamo denunciato le enormi falle sul versante del contrasto alla pandemia, a partire dall’assenza di controlli a Fontanarossa, vero porto franco per alcuni giorni del virus. I risultati, purtroppo si vedono, ed è lo stesso commissario Costa ad ammetterlo: la metà dei nuovi positivi è costituita da persone che dall’estero sono venute a trascorrere qui le vacanze. oppure da siciliani che tornano dall’estero”. “Le nostre segnalazioni – continua Di Caro – servono solo ad irritare Musumeci, i cui nervi evidentemente sono più scoperti del solito. Più che chiudere le falle segnalate, Musumeci preferisce aprire la bocca per apostrofare in malo modo chi osa criticare la sua azione, anche quando questa è veramente pessima, come sul versante degli incendi, dove la prevenzione è stata quasi nulla”. “Per mettere una toppa all’ultima falla – conclude Di Caro – Musumeci e il suo delfino Razza continuano con lo stesso modus operandi dello spalma morti: chiedono a tutte le ASP di riaprire i reparti Covid in modo d’aumentare i posti letto e ritardare quello che sembra ormai un inevitabile passaggio in zona gialla”.