Il loro mestiere è quello di minacciare querele, di preannunciare esposti alla procura, di aprire contenziosi, di architettare pignoramenti domestici per aggirare quelli, ben più selvaggi, chiesti dal fisco. Credono di risolvere con la carta bollata tutti i problemi dell’esistenza, anche quelli che discendono dalla loro arroganza. Sono gli azzeccagarbugli. Uno dei quali è il bullo che Berlusconi ha imposto ai vertici della Regione. Credeva, il Cavaliere, di avere reclutato uno statista. Invece si era messo dentro un furbastro senza voti e con troppe guerre aperte: una con l’ex moglie che chiede gli alimenti; un’altra col fisco che vanta un credito di 392 mila euro. Lui, anziché pagare, scrive altre querele, altri esposti, altre denunce. Gli azzeccagarbugli sono fatti così. Mai che gli venga in mente di mettere mano al portafoglio o di rassegnare le dimissioni.