“L’attenzione del viceministro Castelli per le difficoltà finanziarie e gestionali dei Comuni siciliano è un segnale molto importante. Martedì, dal tavolo ministeriale che abbiamo richiesto da anni e finalmente ottenuto, ci aspettiamo interventi concreti”. Lo ha detto il sindaco della Città e della Città Metropolitana di Palermo, Leoluca Orlando, a margine dell’incontro tra il viceministro dell’Economia, on. Laura Castelli, e i Sindaci della Città Metropolitana di Palermo che si è tenuto stamattina a Palazzo Comitini. Domani, fra l’altro, scadono i termini per presentare i bilanci nei 390 comuni siciliani. Fin qui solo una settantina di essi c’è riuscito. Molti, invece, versano in condizioni disperate: anche la giunta, a Palermo, ha approvato il pre-dissesto.
Insomma non c’è più tempo da perdere. Nel corso dell’incontro di questa mattina si è parlato della drammatica situazione di criticità finanziaria che stritola gli enti locali siciliani, incapaci di garantire i livelli essenziali delle prestazioni ai cittadini. Il sindaco Leoluca Orlando manifestando alla Viceministro le cause di questi problemi, in particolare la mancata previsione di meccanismi perequativi che compensino la scarsa capacità fiscale dei territori siciliani, l’inadeguatezza del sistema di Riscossione Sicilia e le profonde carenze di personale qualificato, ha sottolineato l’importanza di una proroga della data dell’approvazione dei bilanci fissata per domani 31 luglio e ha ricordato che “le mancate riscossioni obbligano i comuni ad accantonare risorse al Fondo crediti dubbia esigibilità ai danni della spesa per i servizi”. “I comuni – ha aggiunto Orlando – sono pronti a cedere tutti i crediti relativi al Fondo di dubbia esigibilità allo Stato senza avere nulla in cambio. È una proposta che ha lo scopo di far emergere la assurdità della penalizzazione finanziaria per inadempienza del sistema di riscossione non da parte dei Comuni ma da parte di una Società regionale (Riscossione Sicilia, per l’appunto)”.
Il viceministro Castelli, dal canto suo, ha dimostrato grande disponibilità nell’ascoltare i problemi manifestati dai sindaci metropolitani che ha ringraziato per il confronto. “Oltre a qualche norma economica che va indubbiamente fatta, credo sia importante stringere un patto nuovo per riprendere in mano la contabilità e la gestione dei comuni. E gli strumenti finanziari non mancano – ha assicurato -. Bisogna tornare a fare muovere l’economia, capire cosa succede nel bilancio della Regione Siciliana e applicare i costi standard che, ancora, in Sicilia non sono stati applicati. Non è pensabile – ha concluso – lasciare da soli i comuni siciliani. L’obiettivo è mettere a punto una serie di interventi che in maniera strutturale siano in grado di garantire l’erogazione di servizi essenziali”.
Dal vertice di martedì potrebbero (o devono) emergere delle novità. Il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo, è scettico: “Stato e Regione facciano tutto il possibile per aiutare i Comuni siciliani colpiti dalla crisi finanziaria e dalla riduzione dei trasferimenti regionali. La criticità dei conti della Regione, che lo stesso vice ministro definisce ‘non eccellenti’, – aggiunge Lupo – pesano sui bilanci degli Enti Locali e per questo è ancora più urgente trovare soluzioni concrete per sgravare i cittadini dal peso di nuove tasse locali”.
Musumeci scrive a Draghi: Roma faccia la sua parte
“I Comuni siciliani rischiano il collasso finanziario. Sono fiducioso che il Suo Governo, che ha la competenza nella finanza locale, possa imprimere quell’atteso segnale di attenzione nei confronti della Sicilia”. Si conclude così la lettera-appello che il governatore Nello Musumeci ha inviato oggi al presidente del Consiglio Mario Draghi per chiedere un intervento immediato in favore dei tanti Comuni siciliani alle prese con bilanci preventivi che non possono essere approvati.
“Non credo sia necessario – scrive il presidente della Regione – richiamare le note difficoltà finanziarie di molti Comuni dell’Isola, analoghe a quelle di altri del Mezzogiorno, che con ragionevole probabilità, alla prossima data del 31 luglio, non riusciranno ad esitare il bilancio preventivo 2021-2023, con le inevitabili conseguenze sull’azione amministrativa delle stesse Autonomie locali. Le cause che hanno condotto, storicamente, a questa condizione – aggiunge – sono parimenti note ma si ritiene indispensabile, a tutela delle prestazioni offerte dalle Amministrazioni comunali, che il Governo nazionale possa intervenire, poiché competente in materia di finanza locale, per affrontare le gravi criticità mediante la effettiva attuazione delle norme in materia di federalismo fiscale”.
A questo proposito il presidente della Regione aggiunge: “Rimangono, altresì, ancora irrisolte le questioni afferenti all’attuazione dello Statuto siciliano sempre in materia fiscale di cui, da tempo, è investita la Commissione Paritetica. In particolare, sempre su tale questione, è da segnalare un recente confronto tra il Ministro dell’Economia e l’Assessore regionale all’Economia con il reciproco impegno a definirne la piattaforma mediante il nuovo accordo di finanza pubblica per il 2022, in tempo utile per la legge di bilancio 2022”. Infine la richiesta di un intervento urgente in favore dei Comuni, “con l’impegno – conclude Musumeci – che la Regione saprà rendere efficiente l’uso delle risorse derivanti dalle auspicate riforme”.