Seicento tonnellate di monnezza sparse per la città, che l’amministratore unico di Rap, Girolamo Caruso, spera di recuperare entro venerdì. Per farlo, però, i costi della società della nettezza urbana sono lievitati. Caruso, infatti, ha stipulato tre contratti con altrettante ditte private per un valore di 130 mila euro. Mentre negli ultimi dieci mesi la società ha stanziato circa mezzo milione per assicurarsi l’affitto di camion e conducenti per portare avanti lo smaltimento. Per non parlare, poi, dei costi sostenuti lo scorso anno (circa 23 milioni), e utili ad abbancare la monnezza in eccesso fuori da Palermo, stante l’esaurimento della discarica di Bellolampo.  Il capitolo degli extracosti, però, ha vari affluenti. Nell’ultima relazione trimestrale inviata al Consiglio comunale, lo straordinario dei 1.600 operai (da gennaio a marzo) è costato 181mila euro in più rispetto alle previsioni. In generale, come riportato da Repubblica, nel primo trimestre 2021 i costi già affrontati sono più alti di 1,6 milioni rispetto a quelli previsti. E tutte le spese sono in aumento, a cominciare da quelle per il carburante. La Rap chiude la trimestrale in perdita con un meno 635mila euro, una cifra che proietta l‘ azienda ad accumulare entro dicembre un buco complessivo di almeno 2,5 milioni. Una situazione insostenibile per le casse della municipalizzata, a cui si potrà sopperire solamente con l’aumento della Tari di 30 euro a contribuente per i prossimi tre anni. Il sindaco Orlando ha inoltrato la proposta al Consiglio comunale, che fin qui nicchia. L’obiettivo è approvare l’aumento delle tariffe entro il 31 luglio. O Rap rischia la fine di Amia: il fallimento.