“Lo stop all’iter progettuale e di conseguenza alla realizzazione del mega centro direzionale che la Regione Siciliana voleva costruire a Palermo conferma che avevamo ragione. Peccato che a far cambiare idea alla Regione siano stati gli articoli di stampa derivanti anche dalle nostre denunce così come l’inchiesta di Striscia la Notizia. I siciliani hanno altre priorità”. A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola a proposito dello stop all’iter progettuale del centro direzionale fortemente voluto dal presidente Nello Musumeci. La frenata è stata comunicata il 7 maggio scorso dal Rup, il responsabile unico del procedimento, Antonio Leone, dal momento che “la stazione appaltante non ha ancora formalizzato le proprie determinazioni in merito all’esito del concorso. Il calendario di gara, pertanto, è momentaneamente sospeso”. In precedenza, la Regione aveva comunicato ch’era stato scelto il progetto presentato dalla mandataria Teknè S.P.A di Milano, società indipendente di ingegneria e consulenza, realizzato dagli studi di architettura Leclercq Associés, Nicolas Laisne, e Clément Blanchet, di Parigi. Sullo studio Leclercq, Striscia la Notizia aveva sollevato un’ipotesi di conflitto d’interessi, data la vicinanza a Marc Mimram, ossia il presidente della commissione aggiudicatrice.
“Sulla questione – spiega Di Paola – abbiamo depositato decine di atti parlamentari in cui abbiamo messo nero su bianco le molteplici incongruenze di un progetto assolutamente sproporzionato alle reali esigenze dell’amministrazione regionale. Si tratta di un progetto faraonico dal punto di vista dei costi, anacronistico alla luce della pandemia e dello sviluppo dello smart working e con un impatto devastante sul territorio”.