Non c’è verso di portare in aula la riforma dei rifiuti. Il punto, inserito all’ordine del giorno della seduta di martedì, è stato rinviato dal presidente Gianfranco Micciché alla prossima settimana. Sul buon esito del disegno di legge, ampiamente discusso in commissione, e già modificato tre volte, pesano 1.300 emendamenti (non ancora visionati dagli uffici) e una lettera dei presidenti delle SRR, ossia le società consortili che si occupano di programmare il ciclo dei rifiuti all’interno dei rispettivi territori, che hanno chiesto al governo di stoppare tutto e, piuttosto, modificare la legge regionale n.9/2010, come già prospettato in conferenza stampa da Giampiero Trizzino (M5s).
Il risultato è l’ennesimo rinvio, su proposta – fra l’altro – della presidente della commissione Territorio e Ambiente, Giusy Savarino: “Ho una proposta di mediazione – ha spiegato la deputata di Diventerà Bellissima – ma prima preferirei parlarne al governo, dato che è una proposta di legge governativa, e solo in seguito, se ci saranno le condizioni, ai colleghi parlamentari. Cercheremo di trovare una sintesi che ci permetta di risolvere una volta per tutte il tema della gestione del servizio dei rifiuti. Gli interessi in campo sono tanti, la questione è rognosa – ha ammesso la Savarino – e non è facile accontentare tutti, dato che dobbiamo rimetterci alle indicazioni fornite da Anac e Corte dei Conti”.
Contrario a un rinvio il gruppo di Attiva Sicilia: “Sull’argomento si sono già tenute 34 riunioni di commissione – ha evidenziato Sergio Tancredi – Se l’aula si prende la responsabilità di non affrontare il tema dei rifiuti, ne prendiamo atto. Il mio gruppo intende andare avanti perché è una riforma attesa da troppo tempo”. Laccoto, di Italia Viva, aveva proposto un rinvio in commissione. Per il momento, e almeno per i prossimi sette giorni, la questione rimane sospesa. Miccichè, prima di assumere la decisione, ha spiegato di averne parlato anche col presidente della Regione, Nello Musumeci.