Un incontro fra il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, e il caporeparto del Dis (dipartimento delle informazioni per la sicurezza), Marco Mancini, è stato al centro della puntata di Report di lunedì sera, su Rai 3. Il contatto avviene il 23 dicembre 2020, in un parcheggio dell’autogrill di Fiano Romano: sono i giorni in cui cominciano le manovre per far cadere il Conte-bis: un’operazione in cui Renzi e Italia Viva sono protagonisti. Ma il servizio firmato da Giorgio Mottola consegna agli atti un’altra possibile lettura. Cioè il tentativo di Mancini, agente dei servizi segreti, a occupare un ruolo più operativo, dentro l’Aise o l’Aisi. “In subordine – come scrive Il Fatto Quotidiano in un articolo di qualche giorno fa – spera almeno di essere nominato vicedirettore del Dis. Per alcune settimane, Mancini ha buone possibilità di fare il salto (…) Alla fine però non se ne fa niente: il premier Conte avvia un giro di poltrone dentro i servizi, ma Mancini resta al suo posto. Nei giorni seguenti comincia il bombardamento di Renzi sulla cybersecurity e sulla delega governativa ai servizi”.
Renzi ha subito preso le distanze da una simile interpretazione, spiegando (proprio a Report) che “io dovevo incontrare Mancini qui (al Senato ndr) me ne ero dimenticato, ci siamo sentiti mentre io ero già in viaggio verso Firenze e lui mi ha raggiunto all’autogrill a Fiano Romano. E’ molto strano che ci fosse qualcuno a riprendere questo video”. Inoltre, l’ex premier nega di aver discusso col suo interlocutore di nomine: “Il dottor Mancini aveva un ottimo rapporto con il presidente Conte. Quindi sulle nomine bisogna parlarne con Conte. Anche perché io sulle nomine dei servizi non ho mai messo bocca da un giorno specifico: 4 dicembre 2016, quando ho perso il referendum e mi sono dimesso. Chi decide è il presidente del Consiglio. Quindi da allora mai messo bocca, ho solo chiesto al presidente Conte di lasciare il ruolo di autorità delegata”. Prima della messa in onda della trasmissione, Renzi aveva aggiunto: “Messaggio agli inconsolabili: il Governo Conte non è caduto per intrighi, complotti o incontri segreti (all’autogrill…). Semplicemente Draghi è meglio di Conte e l’Italia oggi è più credibile. Tutto qui, si chiama politica”.