L’adesione di Alessandro Porto, assessore comunale ultra-navigato, a Catania; quella di Enzo Vinciullo, ex deputato regionale (con un paio di movimenti al seguito), a Siracusa. Senza dimenticare l’onorevole Vincenzo Giambrone e il suo battaglione ultrà, reduci dalla delusione forzista (per la nomina di Zambuto), ad Agrigento. La campagna leghista, partita da Palermo coi Figuccia’s, ieri ha fatto sosta ancora nel capoluogo per sancire l’arrivo della consigliera Cancilla e a Messina, dove si aggrega l’ex deputato regionale Nino Beninati, forzista di lungo corso. Mentre oggi approda sul lembo più orientale della Sicilia, in provincia di Ragusa, dove il segretario Nino Minardo – che lì è di casa, essendo originario di Modica – ufficializza l’ingresso di Giovanni Occhipinti, leader del movimento Insieme, che alle ultime Regionali aveva sostenuto Nello Musumeci e Diventerà Bellissima.
La teoria della Lega come “partito aperto” è al massimo della sua espressione: il Carroccio non è più la formazione elitaria di qualche mese fa, che guardava con sospetto ai transfughi e contingentava gli ingressi come alle Poste durante la pandemia. Fatica, talvolta, a scrollarsi di dosso l’etichetta nordista, ma Minardo l’ha spalancato al mondo dei “terroni”. Meglio se moderati. Essendo convinto, lui per primo, che il cuore dei siciliani batte al centro. E’ lì che bisogna riappropriarsi del consenso.
Occhipinti, l’ultimo ad aderire in ordine di tempo, è un imprenditore turistico e consigliere di Federalberghi, e in questa legislatura ha sfiorato un paio di volte l’incarico di presidente dell’Irsap, il braccio operativo dell’assessorato alle Attività produttive. La nomina si è incartata nei gangli della prima commissione all’Ars. “Con Occhipinti – spiega Minardo – approda nella Lega l’esperienza solida di molti amministratori locali: come Salvatore Pagano, sindaco di Monterosso Almo, uno fra i comuni più virtuosi per la raccolta differenziata; i presidenti del Consiglio comunale di Santa Croce Camerina, Piero Mandarà, e Comiso, Salvatore Romano; e diversi consiglieri comunali tra cui Giorgio Mirabella a Ragusa. Questo – aggiunge il segretario – denota l’operosità della nostra classe dirigente. L’obiettivo non è soltanto fare numero, ma far emergere la qualità dell’azione politica. Chi lavora bene sul territorio si riconosce nei valori della Lega. L’interesse è reciproco e naturale”.
Il “partito dei territori”, che col ritorno della Lega al governo porterà in Sicilia gli Stati generali del Turismo, aggiunge un tassello al puzzle. Era stato Minardo ad agevolare la creazione del primo gruppo parlamentare della storia all’Ars. E a favorire il radicamento del Carroccio dopo i problemi palesati alle ultime Amministrative, quando l’effetto Salvini (che in Sicilia aveva preso più del 20% alle Europee) era scemato. “L’obiettivo – conclude Minardo – è creare una squadra che prenda spunto dal carisma del suo capitano, ma che a livello locale sappia dimostrare la forza, dovuta al radicamento sul territorio della propria classe dirigente”.