Uno splendido attaccante, da qualche anno diventato ex, con un cuore grande così. Christian Vieri, al secolo “Bobo”, non è soltanto quello delle riviste patinate, dei social, delle belle donne e del divertimento più sfrenato. O quello dei gol (ne ha realizzati 142 nel campionato italiano). Dietro la copertina, quanto mai guascona ed effervescente, si cela il lato B di un personaggio impegnato nel sociale. Che questo weekend arriva a Ragusa con il suo “circo”, la Bobo Summer Cup, per regalare sport e gioia a bambini e adulti.

La gente – che conosce a memoria i suoi spostamenti grazie ai social – si è già appostata fuori dai ristoranti e lo idolatra. Merito dei gol (forse), delle sue conquiste (molto più probabile) e di uno stile di vista che tutti sognano, specie i giovani. E poi c’è la disciplina del footvolley, una sorta di calcio/tennis che si adatta perfettamente alle nostre spiagge dorate. Una sua invenzione. O meglio, è lui ad averla resa grande dopo aver appreso l’arte a Formentera, in una delle sue vacanze di cui ci tiene costantemente aggiornati su Instagram. Ma quando un giochino da spiaggia diventa fenomeno mediatico, e di riflesso solidale, non puoi che alzarti in piedi e applaudire.

I proventi della Bobo Summer Cup, che nel weekend a Marina di Ragusa inaugura la prima di quattro tappe estive, andranno alla Heal Onlus, l’associazione che, assieme all’ospedale Bambin Gesù di Roma, sostiene un progetto di ricerca per il profilo di metilazione dei tumori cerebrali, i tumori solidi più frequenti nei bambini (in Italia si presentano ogni anno dai 400 ai 500 casi). I bambini sono il primo pensiero di Bobo quando partorisce l’idea di una kermesse itinerante: “Perché io sono uno molto fortunato, che ha avuto tutto dalla vita – confida l’ex attaccante, fra gli altri, di Juve, Inter e Milan – ma c’è gente che convive quotidianamente con le difficoltà. Penso soprattutto ai più piccoli. A me fa piacere dargli una mano”.

Donare e donarsi per lui è normale. Troppe domande sul tema lo mettono in imbarazzo. Perché sono la sua semplicità, la sua voglia di comunicare “normalità”, il suo bel faccione allegro che provvedono allo scopo. Niente titoloni, niente parole strappalacrime: “Qui funziona tutto in modo molto semplice – svela Vieri – Ci troviamo in spiaggia, si gioca, ci si diverte e diamo una mano a chi ha bisogno. Punto. Non c’è altro”. Tutto molto “easy” come ama dire il bomber. Che ritrova la Sicilia qualche mese dopo la visita a Lentini, dove ha conosciuto i genitori della sua compagna. Quella Costanza Caracciolo, divenuta famosa per aver fatto la velina e che a breve gli darà un figlio: “So che la Sicilia è un posto spettacolare, con un mare meraviglioso – borbotta Bobo, in trepidante attesa per un giro in barca – Non ci vengo spesso ma sono felice di essere qui”.

Attorno a lui una comitiva di amici che in Bobo dimostra una fede incrollabile. Dall’agente dei calciatori, Davide Lippi, figlio di Marcello, ex ct della Nazionale; a Davide Bombardini, che ha vestito le maglie di Palermo, Catania e Acireale (“Lui adora la Sicilia” spiega Bobo a microfoni chiusi); e poi Alvaro Recoba ed Hernan Crespo, due grandi calciatori – un uruguagio e un argentino – che lo hanno accompagnato all’Inter, negli anni in cui Bobo-gol era l’attaccante più forte. Insomma, un “circo”, il suo “circo”. Che tanta voglia di regalare spettacolo. E una speranza ai bambini.