Bisogna partire dalla grammatura della carta. Il Foglio compie 25 anni, è pronto a festeggiarli con un magazine (una tantum) e una nuova veste grafica, ne parleremo, ne abbiamo parlato con Maurizio Crippa, vicedirettore vicario “che è come dire senatore a vita”, “l’unico della banda ancora in servizio”. Ma intanto, senza troppi fronzoli, bisogna parlare della carta “pesante almeno 3-4 volte di più”, delle prove di udito “per sentire se croccava, roba da sommelier”, dei “seminari infiniti” per decidere come cambiarla. Responso post degustazione: “Allora chiudo il giornale”.

Bisognerebbe partire da Vincino. “Ah, Vincino… ‘Giuliano’ ha detto che Vincino è stato dall’inizio la cifra grafica e stilistica del Foglio. Di un giornale il cui peso grafico all’inizio era circa zero”. Solo uno degli apparenti nonsense di una storia editoriale “fatta a matita, scarabocchiata, irriverente, ma mai grossolana nel tratto. E autoironica”. Continua sull’Huffington Post

 

Leggi qui l’intervista al direttore Claudio Cerasa