Fa più scandalo la gestione dei vaccini da parte delle autorità sanitarie o il fatto che la Pfizer proceda a rilento con la consegna delle nuove fiale? E’ una bella lotta. Resta il fatto che ormai da tre giorni il dato sulla Sicilia è impietoso: 94.716 dosi iniettate, il 71% di quelle realmente a disposizione. Le difficoltà nella distribuzione ha suggerito all’assessore Razza e al dipartimento delle Attività sanitarie di frenare la campagna e garantire i “richiami” a chi si era inoculato la prima dose fra il 27 dicembre (nel vax Day di Palermo) e il 7 gennaio. Allo stato attuale, in tutta Italia, risultano immunizzate poco più di nove mila persone. Briciole. Le vaccinazioni dovrebbero riprendere più o meno normalmente la prossima settimana, ma di questo passo, come ha evidenziato il presidente della Regione, Nello Musumeci, “sarà difficile rispettare il calendario che ci eravamo dati, cioè concludere le vaccinazioni entro i primi giorni di settembre”.
L’assessore alla Salute, Ruggero Razza, ripone speranze in Astrazeneca, che fornisce ad alcuni Paesi occidentali, ma per l’Europa è ancora in attesa del “via libera” dell’Ema, l’agenzia del farmaco, che dovrebbe arrivare il 29 gennaio. Entro le due settimane successive, poi, le fiale saranno in Italia. Circa 8 milioni di dosi. Più difficile, quasi improponibile, scandagliare il mercato da soli. Si era vociferato dell’interesse della Sicilia per i sieri russi e cinesi, ma nessun farmaco può entrare in Ue senza l’autorizzazione di Ema. Bisognerà placare gli istinti e seguire altre strade.
Razza ne ha illustrata una ieri pomeriggio: “Non sono a rischio i richiami dei vaccini in Sicilia – ha riferito l’assessore alla Salute – perché eravamo stati prudenti seguendo tutte le linee guida provenienti dal ministero della Salute e dal commissario nazionale. Però non c’è dubbio che i ritardi e gli impegni non mantenuti da Pfizer meritino una reazione. A livello nazionale si è ipotizzata un’azione legale, la Sicilia la sosterrà, la sosterranno tutte le Regioni italiane. Intanto, però, chiediamo all’Ema e alle istituzioni comunitarie di fare presto. I cittadini europei, quindi gli italiani e i siciliani, non possono accettare l’idea che in altri Paesi del mondo si possano utilizzare vaccini che da noi non sono autorizzati. Da questo punto di vista sosteniamo l’azione del ministro Speranza: sicurezza e regole rispettate nella certificazione dei farmaci, ma servono anche rapidità e velocità. I cittadini vogliono vedere la luce in fondo al tunnel, ma non vogliono che sia un miraggio”.
Stamattina anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha incontrato in videoconferenza Domenico Arcuri, commissario per l’emergenza: “In previsione dell’ampliamento della disponibilità di nuovi e più numerosi vaccini, con l’obiettivo di completare la vaccinazione di tutta la popolazione entro il prossimo autunno, e di fronte alla richiesta di aumentare il numero e la diffusione dei punti di vaccinazione spiega in una nota il “professore” – ho comunicato la massima disponibilità e collaborazione da parte del Comune a supportare questa importante iniziativa. In particolare, ho dato la disponibilità acché presso la Fiera del Mediterraneo siano ospitate le cosiddette ‘primule’, i centri di vaccinazione per la popolazione. Ho contemporaneamente chiesto che siano elaborate chiare linee guida relative a compiti e responsabilità di ciascuna istituzione che sarà competente e che sia data la giusta priorità a quei cittadini che, al di là dell’età, hanno fragilità sanitarie particolari legate a disabilità, patologie specifiche, condizioni di vulnerabilità”.
Il caso Vaccinopoli deflagra a Ragusa – Ma c’è un’altra questione che inquieta la sanità siciliana e su cui, da giorni, stanno lavorando i Nas. Riguarda i furbetti dello “scavalco”. Sul caso Scicli, dove nel giorno dell’Epifania è stata vaccinata una dozzina di persone fuori target, interviene il manager dell’Asp di Ragusa, Angelo Aliquò. Che prova a rimediare al comportamento irresponsabile di alcuni suoi dirigenti: “Pagheranno tutti, qualcuno l’ha già fatto. Quei ‘furbetti’ del vaccino dovranno rispondere non solo alla Commissione disciplinare dell’azienda, ma alla magistratura e alla loro coscienza”, ha spiegato al quotidiano ‘La Sicilia’.
Anche la nuova responsabile del centro vaccinazione di Scicli è stata rimossa: l’incarico è durato poche ore, il tempo di “scoprire” che uno dei suoi familiari più stretti era stato vaccinato. Nella lista degli “insospettabili” figurano, inoltre, i congiunti di un’alta dirigente dell’Asp, ex sindaci e medici in pensione. Aliquò, dopo aver fornito i nomi ai Nas, ha confermato che le vaccinazioni con il “passaparola” non riguardano solo Scicli, ma anche i centri vaccinazioni di Vittoria e Ragusa. “Sono deluso dalle bugie che mi sono state dette – ha aggiunto il manager -, da chi giurava che non c’erano parenti coinvolti. Io non posso e non sono tenuto a conoscere i nomi dei congiunti del mio personale, erano negli elenchi ma non ne conoscevamo i rapporti. Anche se probabilmente non si configura un reato, la questione è molto imbarazzante”.
Sulla questione è intervenuto anche il deputato regionale del Pd, Nello Dipasquale: “Le dichiarazioni dal direttore generale dell’ASP di Ragusa ci confermano, purtroppo, che i nostri timori erano fondati. Non si trattava solo di qualche dose elargita in buona fede per coprire le assenze, ma oltre al “caso Scicli” ci sono stati episodi analoghi pure a Comiso e Vittoria. Chi ha sbagliato dovrà pagare”. “Dalle dichiarazioni del direttore generale – continua Dipasquale – emergono criticità evidenti che hanno sicuramente dei responsabili su un piano morale, amministrativo e penale. Per essere riuscito qualcuno a far vaccinare amici e parenti, anche tramite prenotazione, devono essere state presentate dichiarazioni false. Quindi, al di là della questione moralmente deplorevole, ci troveremmo davanti a veri e propri reati come l’abuso d’ufficio e il falso ideologico in atto pubblico. Per questo motivo chiedo al direttore dell’ASP che su questa faccenda sia fatta chiarezza con la massima trasparenza, facendoci sapere nomi e cognomi dei responsabili già accertati e quali provvedimenti sono stati presi o si intendono prendere. Come proposta, invece, per quanto riguarda la campagna vaccinale, chiedo ai vertici dell’ASP di inserire tra i destinatari prioritari anche gli ottici-optometristi e ortottisti, in quanto operatori di prima necessità e ausiliari delle professioni sanitarie”.