“Ho appreso con soddisfazione che la commissione Finanze e Tesoro del Senato ha deciso di avviare la discussione generale per l’istituzione delle Zone franche montane in Sicilia, accogliendo il disegno di legge-voto approvato dall’Assemblea regionale siciliana. L’ufficio di presidenza della commissione Finanze e Tesoro del Senato, allargato ai rappresentanti dei gruppi, ha giudicato la proposta meritevole di attenzione”. Lo ha detto il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché.
Ieri era intervenuto sulla questione anche il deputato leghista Nino Minardo: “Una situazione paradossale che lascia la popolazione e gli imprenditori nell’incertezza oramai allo stremo delle forze perché non riescono più a sostenere la pressione fiscale. Ho chiesto al Governo i motivi per cui il testo è rimasto lettera morta dopo un primo passaggio in commissione Finanza e Tesoro del Senato che ha ritenuto di avere altri chiarimenti dalla Regione Siciliana, peraltro già trasmessi dall’Assessore Regionale all’Economia, Armao. Questa prima fase istruttoria non ha avuto più seguito.
Sono 132 i comuni interessati che da settimane sono in protesta per chiedere l’istituzione della zone franche montane;
ciò significherebbe defiscalizzazione di tutte le attività economiche che hanno sede nei comuni montani che da anni vivono un inesorabile spopolamento e parallelamente una diminuzione di servizi, soprattutto quelli essenziali. Ho chiesto agli organi competenti di sbloccare il percorso del ddl voto, che venga presto esaminato e si dia così ossigeno a tanti piccoli comuni che solo grazie alla fiscalità di vantaggio e allo sviluppo possono crescere in termini socio economici con l’obiettivo di far nascere nuove attività imprenditoriali”.