“Le lucciole, che credevamo scomparse, sono tornate”, cantava Pier Paolo Pasolini. Il verso m’è tornato alla mente stamattina dopo la lettura, su Repubblica, di un puntuale articolo di Antonio Fraschilla. Vi si narra non del ritorno delle lucciole ma del rientro in gioco dei camaleonti. Anzi, di quel principe del trasformismo che risponde al nome di Raffaele Lombardo il cui potere, dopo le stressanti disavventure giudiziarie, sembra avere trovato nuovi canali di scorrimento. Grazie alla benevolenza di Nello Musumeci, l’ex presidente della Regione starebbe per piazzare uno dei suoi uomini più fidati, Gaetano Tafuri, a capo dell’Azienda siciliana trasporti. Nulla di male, per carità. Se non fosse che il camaleonte di Grammichele ha già un suo ciambellano ai vertici di Palazzo d’Orleans: è il bullo che siede alla destra di Musumeci. Troppa grazia, Sant’Antonio.