Archiviato il V-Day, nel governo ci si interroga sulle modalità di somministrazione del vaccino. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, è scettico sull’imposizione dell’obbligo vaccinale: “Scoppierebbe subito uno scontro ideologico, il Paese si spaccherebbe in due curve di ultrà. Non risolveremmo il problema, lo aggraveremmo”, ha spiegato in una intervista a ‘La Stampa’. Speranza, inoltre, ha dettato i tempi della campagna di vaccinazione: “Noi già dall’1 aprile potremmo avere 13 milioni di vaccinati e così avremmo già raggiunto la Fase Uno, cioè quella che ci consente di avere il primo impatto epidemiologico”. Le Regioni, stavolta, “non hanno alibi: la gestione è centralizzata sul piano delle forniture e per il resto gli abbiamo dato 15 mila assunzioni in più”. L’obiettivo, ha però precisato Speranza, è “evitare che un pezzo di Paese profondo possa illudersi che abbiamo già vinto. Sarebbe devastante”.