La Regione non riesce a scongelare un euro. E’ andato male – ancora una volta – il vertice in programma ieri mattina con il Ministero per la coesione territoriale, diretto da Peppe Provenzano. Che ha rispedito al mittente la proposta di riprogrammazione di fondi strutturali per 1,2 miliardi di euro, ossia la fetta più sostanziosa della “manovra di guerra” approvata il 2 maggio. Dopo otto mesi siamo ancora fermi allo striscione del via. La delibera, approvata in giunta il 3 dicembre dopo il parere raccolto in commissione Bilancio, è stata inviata a Roma il 9. Il giorno stesso il Ministero ha chiesto delle integrazioni che però, in una settimana, non sono mai arrivati.
La questione più intricata è quella che riguarda le compensazioni ai Comuni per le minori entrate. “Abbiamo necessità di avere in tempi brevi risposte chiare e precise sul trasferimento e sui decreti di riparto dei 300 milioni del Fondo Perequativo e dei 115 milioni per spese di investimento – ha detto ieri Provenzano, a margine della fumata nera -. Non possiamo nascondere che siamo molto preoccupati per la tenuta finanziaria dei comuni che senza queste risorse rischiano, nessuno escluso, il dissesto. I comuni hanno necessità di sostenere il rilancio delle categorie economiche messe in ginocchio dalla pandemia e che adesso sperano di poter beneficiare della riduzione di tributi locali e canoni”. Il Ministero si è detto pronto a lavorare anche di notte, qualora da Palermo pervenissero i documenti richiesti. Si punta a chiudere entro la settimana. Ma fra le discordanze emerse dal vertice di ieri, c’è pure un’assurdità: cioè il fatto che la Regione pensi di utilizzare i fondi europei destinati agli investimenti, per ripianare le perdite di Airgest, la società di gestione dell’aeroporto di Trapani. Un’ipotesi ritenuta “inammissibile” dagli uffici di Provenzano.
“Il rammarico – ragionavano ieri al Ministero, come riportato da Repubblica – è che se si fosse partiti a maggio la soluzione sarebbe stata trovata da tempo. Invece hanno preferito polemizzare con il ministro accusandolo di voler sottrarre risorse alla Sicilia”. Provenzano, parlando prima coi rappresentanti della Regione, poi con l’Anci, si è sfogato: “In questi mesi abbiamo fatto di tutto per la Sicilia. Abbiamo chiuso i contenziosi e abbattuto il contributo alla finanza pubblica. Dove sono invece le riforme che la giunta Musumeci aveva promesso”.