“Orlando il sindaco lo sa fare”, diceva. E così dicendo lasciava intravedere per Palermo un’epopea fatta di efficienza, di legalità, di sana e robusta determinazione. Ma dopo vent’anni e passa di comizi e illusioni, di peronismo straccione e di inutili proclami antimafia, a questa infelice città resta solo l’epopea della monnezza. Non bastava lo scempio dei rifiuti accatastati in quasi tutti gli angoli delle strade e che ammorbano soprattutto le dimenticate periferie. Non bastava lo scandalo dei Rotoli, con le bare che non trovano sepoltura. Oggi la cronaca ci offre anche lo spettacolo – triste, beffardo e un po’ ribaldo – degli impiegati del cimitero che nell’orario di lavoro anziché trovare una sistemazione ai defunti in cerca di una estrema dimora se ne andavano tranquillamente a spasso per i negozi. Chi salverà Palermo da Orlando e da un sindaco che non c’è?