“La frangia ambientalista del M5S al Parlamento europeo, costituita da Piernicola Pedicini, Rosa D’Amato, Ignazio Corrao ed Eleonora Evi, si separa formalmente dalla delegazione pentastellata presente in Europa per proseguire un percorso politico autonomo”. E’ quanto si legge in una diffusa dall’europarlamentare Piernicola Pedicini. La frattura arriva al termine dell’ennesima giravolta sul Mes, che ha convinto anche il parlamentare di Alcamo, Ignazio Corrao, a salutare i compagni. E uscire dal Movimento dopo una militanza lunghissima. L’inizio dell’avventura, come spiega il deputato – primo degli eletti col M5s nella circoscrizione Isole – è datato 2005, “l’anno in cui Beppe Grillo aprì il suo seguitissimo blog, che spinse tanti altri ragazzi a cimentarsi in operazioni di ricerca e diffusioni di informazioni alternative”.
Ma oggi “l’aria dentro è irrespirabile da mesi e gli spazi di confronto interno del tutto azzerati (per questo sono aumentate le esternazioni pubbliche). Così i rapporti umani, anche quelli belli, rischiano di essere compromessi e non ne vale la pena”, ha spiegato Corrao, in un lungo commiato affidato a Facebook. Quello dell’europarlamentare è l’ultimo di una lunga serie: nei mesi scorsi hanno salutato altri siciliani, fra cui l’ex ministra Giulia Grillo, il senatore Mario Giarrusso e più di recente Piera Aiello, deputata e collaboratrice di giustizia. Mentre all’Ars si è consumata una frattura interna al gruppo, che ha portato alla nascita di Attiva Sicilia.
“Mentre nei 5 anni della passata legislatura eravamo stati tra gli eurodeputati più produttivi di tutto il parlamento, mettendo mano su centinaia di regolamenti e direttive, in questa legislatura il M5s è spettatore dei lavori europei – attacca Corrao -. Non è accettabile, è già stato buttato via quasi 1/3 di legislatura senza poter lavorare”. Per questo, “sono arrivato, con altri, alla conclusione che non c’è più modo di riprendere il percorso, capisco e rispetto chi ancora investe ed energie perché crede sia possibile, ma credo che avrà solo bisogno di altro tempo per arrivare alla stessa conclusione”.
La decisione di Corrao non è piaciuta ad Alessandro Di Battista (“Questa vostra scelta mi dispiace, secondo me è un errore”). Il parlamentare di Alcamo, nel suo lungo sfogo, analizza un po’ di questioni: “Non sono nessuno per dire che è finito ma sono sicuramente in grado di dire che quelli che oggi si chiama M5s è un’altra cosa, qualcosa di più simile agli altri partiti e sicuramente qualcosa a cui, da cittadino, non mi sarei avvicinato (così come non mi avvicinai agli altri a suo tempo). Gianroberto Casaleggio diceva che i partiti, prima di scomparire, proveranno a somigliare al M5s. Purtroppo è successo l’esatto contrario grazie ad un fattore riconducibile alla natura umana che il visionario fondatore non aveva considerato”.
Corrao non considera l’ipotesi di lasciare il seggio a Bruxelles: “C’è invece grande voglia di rispettare gli impegni presi con i cittadini e perseguirli con mano ferma, senza cedere al “volemose bene” delle istituzioni italiane, per cui le elezioni sono una formalità e le cose vanno come devono andare comunque. Credo che rispettare i programmi elettorali e la diversità per cui si viene votati non sia solo una qualità, ma un precipuo dovere nei confronti dei cittadini. (…) Io ritengo di avere il dovere di portare avanti quelle istanze di tutela del territorio, dell’ambiente e di politiche commerciali ed economiche alternative a quelle perpetrate da anni dal partito unico, a favore dei grandi e contro i piccoli. Alcuni ritengono che se si esce da un partito dopo essere stati eletti ci si dovrebbe dimettere, anche io ero di questo avviso. Il problema è che in questo anno chi gestisce il M5s sta violando tutte le regole e tutti i programmi per cui siamo stati eletti, mentre alcuni di noi li stanno rispettando. Mi chiedo quindi se non si dovrebbe dimettere chi, dopo essere stato votato per portare avanti un programma alternativo, continua ad imporre azioni e voti riconducibili a PD e Forza Italia. (…) Si dovrebbe dimettere che sta utilizzando da mesi la comunicazione del fu Movimento 5 stelle per confondere e disinformare i cittadini. A me sembra nettamente più grave imporre un cambio di politica in corso (peraltro senza alcun confronto democratico). Quindi se qualcuno dovrebbe dimettersi è proprio chi sta facendo questo, lasciando attraverso le continue giravolte senza rappresentanza milioni di cittadini che ci hanno votato per fare qualcosa di diverso rispetto a quello che hanno sempre fatto centrodestra e centrosinistra, cittadini che hanno votato un programma e sono rimasti orfani di rappresentanza”.