Un dizionario delle “palore” perdute che rivoluziona il loro significato antico per proiettarlo in un linguaggio moderno e per niente dimenticato. Per la prima volta, in un volume, edito dalla casa editrice Dario Flaccovio, “Lo Scordabolario” di Salvo Piparo, in libreria e online dal 12 novembre. Primo incontro di una serie di eventi in programma fino a gennaio, mercoledì 11 novembre, alle 18.30, in versione streaming live dalla pagina Facebook della Dario Flaccovio, Salvo Piparo presenta ai lettori il suo “Scordabolario”, in dialogo con i giornalisti Giuseppe Sottile e Felice Cavallaro. Durante la diretta intervengono anche alcuni librai; Dario Flaccovio Editore ha coinvolto, infatti, una serie di librerie indipendenti palermitane: Modusivviendi, Zacco, Spazio cultura libreria Macaione e Nuova Europa, le quali sostengono e promuovono il libro.
Nato tra uno spettacolo e l’altro, quasi per gioco, “Lo Scordabolario” di Salvo Piparo, attore e cuntista palermitano, mette insieme vocaboli di ogni sorta, per ripensarli, rinominarli e dargli allora un nuovo valore. Nasce così un breve dizionario emozionale delle “palore” della tradizione siciliana.
Perché i palermitani una cosa la sanno: cu avi lingua passa u mari (letteralmente: “chi ha lingua attraversa il mare”), questo perché il palermitano non è padrone manco a casa sua, ma della sua lingua lo è, eccome. Ma tra le “palore” più usate, c’è la semplice “cosa”: “Sei cosa da prenderti a legnate”, “Sei una cosa inutile”, “C’è cosa?”, “Cosa fitusa!”. Oppure a chi chiede un favore: “Assessò, ma quella cosa?”, e alla risposta lapidaria: “Quella cosa sta camminando!”. Che poi da noi la mafia si chiama Cosa Nostra! Nel tempo, certe “palore” si sono impossessate di nuovi pubblici, altre invece sono state dimenticate, come calzini sporchi in fondo al bucato. In questo libro, Piparo diventa affabulatore e linguista, mischiando vocaboli antichi e moderni, il suo “Scordabolario” è il nuovo vocabolario delle “palore” palermitane scordate. Il libro è in distribuzione dal 12 novembre in tutte le librerie fisiche e online e sarà disponibile anche nelle librerie aderenti alla presentazione.
Salvo Piparo è custode delle più antiche memorie, rilette con comicità e crudo realismo. Da anni racconta la Sicilia e le sue mirabili storie di vita e leggende popolari. Ricercatore attento delle tradizioni, rievoca la storia attraverso la tecnica del cunto. Da sempre interprete dei testi di Salvo Licata, divide la scena con la figlia di lui, Costanza, oltre a essere egli stesso autore di numerose produzioni teatrali. Testimonial per Unicef, da anni è impegnato in un progetto laboratoriale di teatro sociale dal titolo: La città raccontata, rivolto a tutti coloro che hanno una storia da raccontare.