Il sindaco Leoluca Orlando torna a sollecitare la dichiarazione dello stato di calamità naturale ed emergenziale in merito alla bomba d’acqua che ha colpito Palermo lo scorso 15 luglio. Alla fine della scorsa settimana, infatti, da una lettera ricevuta dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, si è appreso che la Regione non ha avviato alcuna istruttoria della pratica.
Il primo cittadino aveva già scritto sia al presidente del Consiglio dei Ministri, sia al presidente della Regione Siciliana, con un paio di note (il 17 luglio e il 28 settembre), al fine di ribadire la necessità dello stato di calamità per attivare le necessarie procedure di risarcimento dei danni causati dal violento nubifragio che ha colpito la città. Ora la nota della Presidenza del Consiglio chiarisce che senza l’istruttoria da parte della Regione, la Protezione civile nazionale non può avviare la procedura per la dichiarazione dello stato di emergenza. “La dichiarazione dello stato di calamità per i fatti di luglio – dichiara il sindaco Leoluca Orlando – è indispensabile per poter procedere alle pratiche di rimborso dei danni subiti da tanti cittadini. E’ una procedura che normalmente dura parecchio tempo e proprio per questo è indispensabile farla partire al più presto, come da me chiesto già il 17 luglio. Per questo ho sollecitato il presidente della Regione, della cui grande attenzione e sensibilità al tema sono certo”.
Nei giorni scorsi, invece, era emerso che la Regione non ha ancora erogato i 900 mila euro previsti da una legge approvata il 7 agosto all’Assemblea regionale, e utili a ristorare chi in quella alluvione, nel giorno della Santuzza, aveva perso tutto. Una rapida soluzione era stata auspicata dal deputato regionale del Pd, Giuseppe Lupo. Ma ad oggi nessuna somma è stata accreditata negli uffici di tesoreria di palazzo delle Aquile.