L’emergenza al Cimitero dei Rotoli di Palermo, con 517 bare accatastate in attesa di sepoltura, si allarga. E si trascina fino in tribunale. I carabinieri, infatti, hanno eseguito ieri un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti dell’ex direttore dei cimiteri Cosimo De Roberto, accusato di corruzione e concussione. Le indagini sono state coordinate dalla procura. L’attività investigativa si è sviluppata dopo che, lo scorso mese di febbraio, erano stati notificati dieci avvisi di garanzia ed erano state, eseguite diverse perquisizioni, sia al Cimitero di Santa Maria dei Rotoli che presso alcune abitazioni di indagati. In particolare, è stato accertato che De Roberto, dietro il pagamento di somme di denaro non dovute (fino ad 800 euro), si sarebbe adoperato per trovare sepolture, senza osservare il rigoroso ordine cronologico imposto dai regolamenti cimiteriali. Bastava pagare per avere una (in)degna sepoltura in poche ore.
Non è tutto. A disposizione della “cricca”, infatti, c’era un campo, il 58 bis, utilizzato come discarica per buttarci dentro i resti delle salme che non erano pronte per l’estumulazione ma venivano tirate fuori per creare i posti da dare a chi pagava. Ovviamente tenendo all’oscuro i medici dell’Asp, che non avrebbero mai concesso una simile autorizzazione. Le indagini hanno evidenziato inoltre, la grave situazione di degrado del cimitero, al cui interno le salme in attesa di sepoltura rimangono in giacenza per mesi. Dalle dimissioni dell’assessore D’Agostino, nello scorso luglio, sono addirittura aumentate. E Orlando, che ha preso in mano la situazione, non è riuscito a risolvere granché.
Così l’opposizione, che aveva presentato una mozione di sfiducia al sindaco (respinta), torna alla carica: “All’ombra di un’Amministrazione ormai non più capace di governare e controllare i processi burocratici e amministrativi, si annida il malaffare e il profitto personale a danno della collettività – ha commentato Fabrizio Ferrandelli, di +Europa -. Purtroppo quest’ultimo non è un caso isolato. Non è il primo direttore a essere implicato in fenomeni corruttivi. Non è il primo dipendente con ruoli di responsabilità ad abusare della fede pubblica. Poche settimane fa per corruzione è stato arrestato anche il direttore della discarica di Bellolampo. Andando indietro di pochi mesi ricordiamo il terremoto giudiziario che ha implicato dirigenti e funzionari delle attività produttive e dell’urbanistica. Ed ancora per corruzione sono scattate le manette al settore tributi. Oggi a Palermo c’è una vera palude! Il grande rammarico rimane per me quello di pochi giorni fa: votando la mozione di sfiducia, infatti, si poteva terminare questa esperienza e dare nuovo slancio ad una città ormai abbandonata e degradata. La città nei prossimi due anni rischia il disastro”.
Il sindaco, da parte sua, prova a difendersi: E’ sotto gli occhi di tutti – ha dichiarato – che siamo in presenza di una situazione grave e che ha radici molto profonde nel modo in cui è stato affrontato il problema, quando per la prima volta si manifestarono le difficoltà a reperire luoghi e spazi per le sepolture. I fatti di oggi e altri fatti legati ad indagini giudiziarie che hanno a più riprese coinvolto il cimitero, confermano che dietro tutto questo vi è stato un preciso disegno volto a mantenere uno stato di emergenza che mortifica la città e che ferisce profondamente i parenti dei defunti. Abbiamo contribuito e stiamo contribuendo a identificare queste ‘incrostazioni’, collaborando in ogni forma con l’autorità giudiziaria e, allo stesso tempo, stiamo procedendo ad una massiccia rotazione del personale, cercando in contemporanea di affrontare una volta per tutte il problema senza ulteriori soluzioni tampone che, come avvenuto in passato, non fanno altro che posporre la risoluzione dei problemi. Abbiamo interrotto l’aumento delle salme a deposito che sembrava inarrestabile nell’ultimo anno, ma sono perfettamente cosciente del fatto che questo non basta e per questo prosegue, con i massimi dirigenti dell’Amministrazione, il lavoro per risolvere il problema in modo definitivo”.
La scheda del sindaco sulla crisi dei cimiteri
Dal mese di luglio scorso sono state emesse 5 ordinanze contingibili e urgenti per fronteggiare l’emergenza dovuta al crescente numero di salme a deposito presso il cimitero di Santa Maria dei Rotoli. Il numero delle salme a deposito ha visto un incremento costante a partire da agosto del 2019 (quando erano circa 150) fino a luglio di quest’anno (numero massimo raggiunto 523). Con le ordinanze emesse sono stati adottati numerosi provvedimenti volti a snellire e velocizzare le procedure burocratiche per le operazioni di tumulazione/estumulazione e inumazione/esumazione delle salme.
In particolare è stato stabilito che le stesse possono svolgersi anche in assenza dei familiari dei defunti, che dovranno comunque essere avvisati del calendario di operazioni tramite la pubblicazione all’albo e tramite le agenzie funebri interessate. Sono state adottate misure per rendere più veloci le operazioni da compiere in caso di salme indecomposte e per l’utilizzo delle nicchie murarie più vecchie di 30 anni. Sono state così tumulate 358 salme provenienti dal deposito. Di recente è stato, inoltre, disposto il rientro in possesso delle cappelle non più utilizzate da più di 50 anni, che per regolamento tornano automaticamente in possesso del Comune, con una previsione di disponibilità di circa 300 posti. La dirigente ha, inoltre, disposto l’avvio delle operazioni di esumazione delle salme dai campi di inumazione più vecchi di 8 anni, per i quali vi è una previsione di disponibilità di circa 300 posti.
Nel complesso, la disponibilità di posti è ridotta dal fatto che quando si manifestò il problema di indisponibilità di campi per il pericolo di crolli da Monte Pellegrino, fu disposto che le salme a deposito fossero chiuse in casse di zinco, fatto questo che allunga anche ad oltre dieci anni il processo di decomposizione. Questo ha determinato la sostanziale saturazione dei posti, impedendo le operazioni di estumulazione dalle nicchie o di esumazione dai campi. Per questo motivo, con una delle ordinanze è stato disposto che lo zinco venga posto all’esterno della cassa in legno e rimosso immediatamente prima della sepoltura.
Con altra ordinanza è stata disposta la gratuità dei servizi di cremazione per le famiglie che fanno tale scelta per i propri defunti. Nel medio periodo, l’Amministrazione ha avviato la pianificazione di ricorso a loculi fuori terra, stimando in almeno 700 quelli collocabili presso il cimitero dei Rotoli e 150 presso il cimitero dei Cappuccini. Interlocuzioni in tal senso sono già state avviate con le autorità competenti al rilascio delle autorizzazioni e si sta procedendo alla relativa progettazione e all’acquisto in via urgente. E’ stato, inoltre, avviato l’iter per l’installazione di un forno crematorio mobile.