“Sono sempre più convinto che il mega centro direzionale della Regione Siciliana sia una mega opera inutile”. Lo ha detto il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Nuccio Di Paola, intervenendo questo pomeriggio a Sala d’Ercole. “Ho chiesto un’aula tematica – ha spiegato il parlamentare grillino -. In un momento tanto delicato per la vita dei siciliani, alle prese con una crisi senza precedenti, il governo Musumeci va avanti come un treno con la progettazione e i relativi affidamenti per la costruzione del mega centro direzionale da 400 milioni di euro. E’ fondamentale che la fattibilità di una simile faraonica operazione economica e strutturale debba passare attraverso la lente d’ingrandimento dei cittadini siciliani che sono rappresentati in questo parlamento”. Di Paola ha criticato l’iter del progetto, ma anche la natura stessa dell’investimento. “La pandemia – ha spiegato Di Paola – ci ha insegnato anche che occorre distribuire e non concentrare persone in un unico luogo. Proporrò al mio capogruppo di poter discuterne in Aula a Palazzo dei Normanni. Sarebbe auspicabile che Musumeci si adeguasse ai tempi”.
Qualche giorno fa, con un decreto, il governo ha nominato la commissione giudicatrice dei progetti che partecipano al bando. L’opera è stata concepita dall’ex dirigente generale all’Energia, Tuccio D’Urso, andato in pensione il 30 agosto. E ha un valore di 425 milioni. Anche nel centrodestra qualcuno storce il naso. Su tutti, il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché che, in una intervista a Buttanissima di dieci giorni fa, ha invitato l’esecutivo a rallentare: “Forse c’è troppa premura di spendere 425 milioni, mentre ancora non si sbloccano i soldi della Finanziaria – aveva spiegato Micciché -. Non è un bel segnale per i siciliani che stanno aspettando. Inoltre, non mi risulta ci sia il “via libera” da parte dell’ufficio di pianificazione urbanistica del Comune di Palermo. Prima di fare un palazzo del genere, che rischia di avere poco senso con le nuove pratiche dello smart working, bisognerebbe rimodernare la rete informatica della Regione e dell’Ars. Sembrano pezzi d’antiquariato. Detto questo, la commissione è composta da quattro professori di università siciliane che nemmeno conosco. E il presidente è un francese (Marc Mimram, ndr). Ma che bisogno c’era di scegliere un francese? Per un bando di queste dimensioni, mi sarei affidato a dei prefetti. Non a un professore amico mio, e a uno amico tuo…”.
Il Centro direzionale di Palermo dovrebbe sorgere nell’area ubicata in via Ugo La Malfa, in sostituzione del complesso realizzato dal disciolto Ente minerario e attualmente utilizzato dall’assessorato regionale del Territorio e ambiente. Risponderà ai più elevati standard di risparmio energetico, di bioarchitettura e di sostenibilità ambientale e, come riferito qualche mese fa da Musumeci, “dovrà essere anche capace di rappresentare la nuova immagine della Sicilia in Italia e nel mondo, così come hanno saputo fare nei secoli le sue più prestigiose architetture, i suoi centri abitati, i suoi paesaggi”. Si stima che entro un anno si possa arrivare alla progettazione esecutiva, e poi passare alla sua realizzazione.