La prima campanella non si scorda mai. Figurarsi quest’anno. Gli studenti siciliani tornati in classe sono 702 mila. Anche se non tutti di presenza. In attesa che si completi la consegna dei banchi monoposto (le province di Siracusa e Caltanissetta non ne hanno ancora ricevuti), o che i presidi individuino altre aule per rendere possibile la pratica del distanziamento sociale, l’unico modo per non rimanere indietro è organizzare la “didattica ibrida” e affidarsi alle mascherine. Parecchi istituti stanno organizzando i doppi turni: una parte degli alunni si presenterà in classe di prima mattina, gli altri dopo la pausa per la sanificazione. Bisognerà attendere almeno la fine di ottobre per la completa operatività.
A preoccupare maggiormente, però, è la gestione di un’eventuale emergenza sanitaria. Per contrastare il Coronavirus ed evitare lezioni a singhiozzo, la Regione ha incrementato ulteriormente le misure anticontagio nelle scuole. Nell’Isola, in particolare – attraverso un documento congiunto dei Dipartimenti regionali Attività sanitarie Osservatorio epidemiologico e dell’Istruzione e dell’Università – vengono istituite le Usca dedicate proprio alle situazioni critiche e alla effettuazione dei tamponi rapidi nelle scuole che consento di rilasciare l’esito in pochi minuti.
Le Usca scolastiche, infatti, avranno a disposizione una specifica linea telefonica mobile di riferimento che, una volta attivata, sarà da subito a disposizione dei dirigenti e referenti delle scuole proprio per velocizzare ogni procedura in caso di necessità. Così se, durante le lezioni, un alunno o un operatore della scuola dovessero presentare delle sintomatologie, le Usca scolastiche si recheranno nell’istituto in questione per la somministrazione del test rapido antigenico che, in caso di positività, verrà ripetuto con test molecolare da parte del Dipartimento di prevenzione dell’Asp competente per territorio. La prima sperimentazione è avvenuta all’educandato Maria Adelaide di corso Calatafimi, a Palermo, dove un ragazzo è risultato positivo al coronavirus. “Abbiamo attivato subito tutti i protocolli previsti. Il ragazzo era asintomatico. La situazione è sotto controllo”, ha detto il dirigente scolastico.
Inoltre, secondo quanto stabilito dalle linee guida dell’ ISS (che considera contatti stretti di un caso accertato gli studenti dell’intera classe presenti nelle 48 ore precedenti la comparsa della sintomatologia dell’alunno), il resto della classe verrà sottoposto ad isolamento e successivamente a test diagnostico. Nell’attesa dell’esito del test o in caso di risultato del tampone negativo, le lezioni in classe si svolgeranno regolarmente. Se invece l’alunno sintomatico dovesse essere assente da scuola, da più di 48 ore, i compagni di classe non saranno sottoposti ad isolamento fiduciario e continueranno a frequentare la scuola.
«Nonostante l’eccezionalità della situazione generata dal diffondersi del Covid 19, le Autorità nazionali e il Governo della Regione hanno prontamente adottato i rimedi legislativi necessari a gestire l’emergenza epidemiologica, limitando il ricorso a provvedimenti amministrativi derogatori in ragione di emergenze non codificate o che coinvolgono, per dimensioni, intere Comunità. Malgrado il quadro appena delineato, è prassi invalsa che alcune realtà comunali ricorrano all’adozione di ordinanze contingibili e urgenti per imporre misure di contenimento del contagio maggiormente restrittive rispetto a quelle individuate nei vari atti normativi emanati, come ad esempio la chiusura, in tutto o in parte, degli Istituti scolastici e dei nidi comunali». Lo scrivono gli assessori regionali all’Istruzione Roberto Lagalla, alla Salute Ruggero Razza e alle Politiche sociali Antonio Scavone in una lettera congiunta inviata ai sindaci dei Comuni siciliani.
Nel documento, gli esponenti del governo Musumeci richiamando «la necessità di uno stabile coordinamento inter-istituzionale, anche in ossequio al principio di leale collaborazione che deve caratterizzare l’agire amministrativo» sottolineano il «necessario coordinamento delle azioni a tutela della salute pubblica di concerto con le Autorità sanitarie competenti, le quali ben potrebbero circoscrivere il fenomeno del contagio attraverso l’adozione delle misure previste dai protocolli sanitari consentendo, dunque, la prosecuzione dell’attività scolastica».
In particolare, gli assessori regionali invitano i sindaci «a comunicare alle Autorità sanitarie eventuali criticità che si dovessero rappresentare presso gli Istituti scolastici, di ogni ordine e grado, che insistono sul territorio comunale, astenendosi dall’emanare ordinanze contingibili e urgenti le quali, adottate senza il necessario conforto dei Dipartimenti di prevenzione competenti, si appalesano per la apoditticità delle decisioni ivi assunte». La lettera, richiama il decreto legge 19 del 25 marzo 2020, con l’introduzione dell’articolo 3, con il quale «il Governo nazionale ha inteso limitare il potere riconosciuto ai Sindaci di ricorrere allo strumento delle ordinanze contingibili e urgenti per far fronte all’emergenza con misure divergenti da quelle legislativamente imposte». Nel documento, infine, si invitano le Asp a fornire ogni supporto ai sindaci.
Questa mattina l’assessore regionale Roberto Lagalla, in un video, ha augurato a studenti e corpo docenti un buon inizio di anno scolastico: “Il governo della Regione sta considerando il tema dell’istruzione e della formazione professionale tra quelli fondamentali per pensare a una ripresa poist-Covid e risolvere la crisi attuale – ha detto il responsabile l’esponente del governo Musumeci -. Abbiamo stanziato 120 milioni di euro in Finanziaria a tale scopo. Stiamo dando attuazione a quel piano continueremo a farlo nei prossimi mesi. Vi auguro un anno scolastico sereno, fruttuoso e proficuo. Il tema della sicurezza sanitaria rimarrà centrale: vi raccomandiamo di non assembrarvi, portare la mascherina e assumere sempre, dentro e fuori dalla scuola, comportamenti responsabili”.