La Regione ha sborsato oltre dieci milioni a Rcs Sport, la società di Urbano Cairo, per l’organizzazione di alcune tappe del Giro d’Italia in Sicilia. Ce ne sono in programma quattro, dal 3 al 6 ottobre, con partenza da Palermo (ma il pacchetto ne prevede alcune anche per il 2021). Non è tutto: attraverso un provvedimento voluto dall’assessore all’Economia, Gaetano Armao, Palazzo d’Orleans ha scucito 4 milioni per la manutenzione delle strade – in sei diverse province – da cui passerà la carovana. Un bel gruzzolo che la Regione è riuscita a tirare su in tempi di vacche magre. Proprio perché Musumeci ha sempre ritenuto “strategico” l’arrivo della corsa rosa in Sicilia, a causa delle immagini dall’alto – suggestive e imponenti – che metteranno in vetrina le bellezze naturali, paesaggistiche e architettoniche del nostro territorio.
Ma l’appuntamento con i campioni del Giro, spostato da maggio a ottobre, avrà comunque un handicap. Le due tappe organizzate nel Catanese – la Enna-Etna, 150 km con arrivo a Piano Provenzana, e la Catania-Villafranca Tirrena, 140 km – si disputeranno senza pubblico. Almeno sul versante etneo. Lo ha deciso il Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica, appositamente convocato dal Prefetto di Catania, Claudio Sammartino. E ciò in osservanza delle disposizioni governative vigenti per contenere la diffusione del Covid-19 che prevedono il divieto della partecipazione di pubblico. Il provvedimento riguarda tutte le manifestazioni ciclistiche successive al 20 settembre, comprese le due tappe del Giro. Una vera beffa per gli appassionati che non potranno affacciarsi a bordo strada per vedere sfrecciare i protagonisti della 103.esima edizione. Dovranno accontentarsi della tv. Faranno aumentare lo share di mamma Rai. Tutti a guardare la Sicilia, ma da uno schermo.