Abbandonata la ricerca di un’anima, il Pd rivendica un dna, ma nemmeno il passaggio positivistico dallo spirituale al corporale sembra illuminare il cammino. Il taglio dei parlamentari è nel nostro dna, ha detto Maurizio Martina e ieri il segretario, Nicola Zingaretti, ha ricordato che il progetto fa parte da sempre del bagaglio riformistico della sinistra. Ed è innegabile. Si è parlato molto di Nilde Iotti, in questi giorni, per il puerile tentativo di Luigi Di Maio di stabilire una corrispondenza fra il suo pensiero (ehm) e quello di lei (che legava irrimediabilmente la riduzione della rappresentanza al superamento del bicameralismo perfetto, invece irrimediabilmente slegata dai cinque stelle, e pure dal Pd, a proposito di dna). Continua su Huffington Post