“Forte preoccupazione e fermo dissenso” per l’ordinanza del presidente Musumeci, che prevede lo sgombero di hotspot e centri d’accoglienza, oltre al divieto di accesso e di transito dei migranti sulle coste siciliane. A protestare contro l’ultimo provvedimento della politica sono la Caritas diocesana di Palermo e l’Ufficio Migrantes: “Ciò che preoccupa è l’argomentazione solo in apparenza logica ma in realtà deficitaria sul piano razionale, nonché su quello umano ed evangelico. Il disagio, il dolore, la fatica vengono giustamente attribuiti agli abitanti delle nostre isole senza prendere però in considerazione anche lo stato e il destino di migliaia di donne, di bambini e di uomini in fuga dalla fame e dalle guerre, che concludono in Sicilia, in maniera indegna, un lungo esodo in cerca di libertà e di vita buona”.
L’ordinanza, dicono gli organismi della Diocesi di Palermo, “invece sceglie la via dell’ennesima negazione del diritto umano alla mobilità, la via mistificante di una nuova cosciente discriminazione”. Tutti ricordano, aggiungono, “come la Regione Siciliana aveva nei mesi scorsi, per bocca dello stesso presidente, prefigurato misure di controllo severissime per i turisti orientati a trascorrere le loro ferie in Sicilia (trovandosi tra costoro, anche persone provenienti da paesi ad alta diffusione primaria del covid). Di quel che fu preannunziato a maggio finora non si è visto nulla, né si sono messi in atto protocolli di sicurezza volti ad evitare assembramenti o altre forme di pericolosa promiscuità”.
Il fronte della protesta arriva pure ad Agrigento: contro Musumeci si è espresso – via Facebook – anche l’arcivescovo Alessandro Damiano che ha invitato a “non soffiare sul fuoco della paura e della rabbia”, dicendo che “chi gioca sulla pelle dei poveri si assume la responsabilità di minare la coesione sociale”. Infine, Damiano ha concluso scrivendo che “i migranti sono persone che hanno il diritto-dovere ad una quarantena in sicurezza e serenità così come tutti i cittadini”.
Fanno rumore, infine, le parole di don Lorenzo Russo, giovane parroco di Floridia: “Scrivo ai miei Parrocchiani, a quanti tra questi oggi gioiscono per l’ordinanza di Musumeci convinti da domani di essersi liberati del problema delle migrazioni, a quanti osannano scelte politiche che non fanno il bene dei poveri di questo mondo ma guardano solo al proprio interesse. A voi dico: non venite a Messa, state perdendo tempo! Non giova a nulla battervi il petto, ascoltare la Parola del Vangelo, nutrirvi dell’Eucarestia. La vostra ipocrisia vi precede. Chiedete coerenza a chi vi circonda, imparate voi ad essere coerenti con la fede che dite di professare. Sennò saremo solo come i “sepolcri imbiancati” di cui parla Gesù: che si lasciano ammirare dalla gente per la loro bellezza esteriore, ma che all’interno custodiscono solo odore di morte”.