Tempi di vacche magrissime alla Regione. Non solo la Finanziaria e il bottino da un miliardo e mezzo, per l’emergenza Covid, che andrebbe riprogrammato, autorizzato (c’è una trafila che parte del comitato di sorveglianza e finisce al Ministero per il Sud) e infine erogato. Palazzo d’Orleans, nonostante l’ennesimo annuncio, pare non riesca a sbloccare nemmeno i 15 milioni di euro del fondo di garanzia per i lavoratori della Formazione professionale (relativo agli anni 2012, 2014 e 2015). Dei precari in piena regola, da anni in mobilità o in esubero, che gli enti di formazione, nel tempo, hanno scaricato. Nell’elenco allegato al provvedimento, compaiono oltre 4 mila persone.
La norma, approvata con l’ultima Finanziaria, resta anch’essa sulla carta. Anche se qualche giorno fa, un comunicato della presidenza, sembrava annunciare un lieto fine. Dopo aver spiegato che è stato riattivato a tre anni di distanza l’Avviso 8, con la pubblicazione della nuova graduatoria (una torta da 136 milioni per oltre 170 enti), Palazzo d’Orleans spiegava che “in aggiunta, al termine della seduta del governo regionale, il presidente Musumeci, dopo un complesso iter amministrativo, ha autorizzato la liquidazione dei 15 milioni di euro del Fondo di garanzia per la formazione professionale, inserendolo tra gli interventi prioritari per l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione”. Prioritari. Ma un centesimo ancora non s’è visto.
A denunciare l’ennesimo ritardo, a causa di una terribile combinazione (da un lato le promesse della politica, dall’altro i ritardi dell’Amministrazione) è stato il deputato del Movimento 5 Stelle, Nuccio Di Paola: “Il mondo della Formazione professionale siciliana ci riserva sempre delle sorprese. I soldi del fondo di Garanzia, anticipati da una delibera di giunta, sono bloccati alla ragioneria generale perché manca il personale per istruire le pratiche – spiega l’onorevole grillino -. Ad oggi molti sono in ferie, e i dipendenti presenti si stanno occupando del rendiconto. Pare che l’erogazione di queste risorse, che lo stesso Musumeci aveva inserito nella lista delle priorità, debba slittare a settembre. Anziché fare la guerra ai dipendenti, Musumeci dovrebbe sedersi coi dirigenti generali e organizzare al meglio la struttura burocratica. La smetta con la propaganda. Se anche le priorità devono slittare per giorni, siamo messi male”. Inoltre Di Paola fa notare che, da una prima analisi, alcuni degli enti accreditati per l’Avviso 8 hanno una procedura di fallimento in corso.