Non si arresta la polemica sulla Finanziaria. A distanza di tre mesi dall’approvazione dell’Ars e dopo aver superato quasi indenne l’esame del Consiglio dei Ministri – che ha impugnato un solo articolo – i soldi che sarebbero serviti per rimarginare le ferite dell’emergenza Covid sono tuttora bloccati. Il Movimento 5 Stelle, però, ha individuato i responsabili: “Bruxelles non ha la minima colpa. Sull’uso dei fondi europei si conferma l’ignoranza generalizzata di questo esecutivo, considerato che più volte abbiamo definito queste risorse non idonee ad affrontare crisi imminenti”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars Luigi Sunseri e Ketty Damante a 100 giorni dal via libera alla Legge di Stabilità. “Le riprogrammazioni dei fondi – dicono i due parlamentari grillini – sono certamente possibili, ma non certo per il breve periodo. Essendosi invaghiti dei titoli sui giornali e strafottendosene dei bisogni immediati delle famiglie siciliane, Musumeci e Armao hanno continuato a millantare possibilità di spesa immediata. Quando in realtà, forse, se fanno le cose per bene, se si studiano le carte e gli dei ci aiutano, si potrà cominciare a spendere solo dalla fine di settembre”.
La prima delibera di riprogrammazione, pari a 400 milioni di risorse comunitarie, è ancora in attesa del sigillo del comitato di sorveglianza. Ma il parere determinante dovrà arrivare dalla commissione europea. Non è facile né immediato: “Questo perché – proseguono Sunseri e Damante – è ancora in itinere la riprogrammazione della Riserva di Efficacia del PO FESR Sicilia 2014-2020, cioè le somme che la Commissione Europea rende disponibili al raggiungimento di obiettivi prefissati. Stiamo parlando di un atto approvato in giunta nel febbraio del 2020 e che potrebbe concludersi a giorni. Ma due riprogrammazioni contestuali non sono ammesse: cioè i 400 milioni, superstiti di 1,4 miliardi millantati in finanziaria, non possono essere ancora oggetto di valutazione da parte della Commissione. Prima di questo il Comitato di Sorveglianza dovrà dire la sua in merito”.
“Nel frattempo però – continuano Sunseri e Damante – il regolamento comunitario prevede possibili anticipazioni. Perché questo non venga recepito immediatamente dal governo regionale è avvolto dal mistero e puzza parecchio. Si potrebbe immaginare che, data la non idoneità dei fondi europei per gli interventi tanto sbraitati da Musumeci e il suo governicchio, la paura sia che le somme spese non siano riconosciute poi ammissibili da Bruxelles, finendo per diventare debiti fuori bilancio, cioè sul groppone dei siciliani? Oppure le risorse disponibili nelle casse della Regione non ci sono?”. “Ancora una volta – concludono i due parlamentari – con i paginoni di giornale pieni delle vane promesse del potestà, i siciliani potrebbero solo incartarci il pesce, se avessero i soldi per comprarlo, mentre per l’apporto meraviglioso che l’assessore al Bilancio sta fornendo a Musumeci si sarebbe potuto nominare anche il mago Othelma. Magari ci rendiamo disponibili per un breve corso su come programmare e riprogrammare i fondi europei a giunta e consulenti vari”.