Suscita sdegno e commozione la morte di Paolo Todaro, un operaio forestale centounista, di 67 anni, morto sabato a San Filippo Superiore nel messinese, dopo essere caduto in un dirupo mentre tentava di spegnere un incendio. Fra due mesi sarebbe andato in pensione. L’assessore regionale al Territorio e Ambiente Toto Cordaro in una nota esprime “profondo cordoglio per la morte dell’operaio e la vicinanza personale ed istituzionale alla famiglia di tutto il governo regionale”. Sulla vicenda è intervenuta anche la segretaria Generale della Fai Cisl di Messina Sabina Barresi: “Non si può morire a 67 anni, da precario ed a pochi mesi dalla pensione, durante l’espletamento di un lavoro impegnativo e logorante come quello dell’antincendio forestale.”
Quella di Paolo Todaro è una vicenda che tocca tutti. “Dolore e rabbia per una tragedia che apre profonde riflessioni, ad iniziare dalla necessità di inquadrare al meglio ed ottimizzare il lavoro dei forestali antincendio che troppo spesso in Sicilia operano in condizioni di perenne precariato”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo PD all’Ars, in una nota. “Ai suoi familiari e colleghi – aggiunge Lupo – va la solidarietà mia personale e dei deputati del gruppo PD all’Ars”. Vicinanza anche da Antonio De Luca, parlamentare regionale del M5s: “Dopo tanti anni vissuti da precario, era stato finalmente stabilizzato. Paolo ha perso la vita nell’assolvimento del proprio dovere, a 67 anni, poco prima di andare in pensione. Oggi è il momento del cordoglio, non delle polemiche, ma quanto accaduto deve farci riflettere su tante cose. Gli operai della forestale, quelli che si occupano di antincendio e di tutela del nostro patrimonio boschivo, meritano rispetto, risorse e stabilità”.