Il giorno dopo la bomba d’acqua che si è abbattuta su Palermo, il sindaco Leoluca Orlando ha tirato in ballo l’ex assessore regionale all’Energia del governo Crocetta Vania Contrafatto, rientrata ormai nei ranghi della magistratura. Nel giugno del 2018 l’allora assessore, che oggi da magistrato non può rilasciare dichiarazioni alla stampa, aveva presentato una querela nei confronti di Orlando per diffamazione a mezzo stampa, a seguito di alcune dichiarazioni del sindaco. Che oggi è tornata a incolparla per i ritardi nell’aggiudicazione dell’appalto fognario. Dopo che nel 2014 l’Amap aveva “stilato i progetti di massima”, la Regione “si è avocata i poteri commissariali. Chi doveva fare le opere non le ha fatte” e “il comune è stato spogliato delle proprie competenze”. Il commissariamento, secondo quanto dichiarato da Orlando, è avvenuto “durante il governo Crocetta e fu nominato commissario l’assessore regionale Contrafatto. La gara per il collettore è stata aggiudicata solo di recente, ma è stata sospesa per via di due ricorsi al Tar mentre per fondo Verde siamo fermi al progetto di massima preparato dall’Amap nel 2014”. Un ragionamento dello stesso tenore, un paio d’anni fa, gli era costata una querela da parte della Contrafatto: “Un gravissimo rallentamento” nell’iter dei lavori è avvenuto “per colpa del precedente governo regionale ed in particolare dell’ex assessore Vania Contrafatto – spiegava Orlando – che prima ha rallentato il trasferimento dei fondi al Comune e poi, una volta nominata commissario straordinario, ha brillato per la propria inerzia ed inoperosità”.