Chi arriva in Sicilia dal 3 giugno, dovrà scaricare un’app (si chiama “Sicilia SiCura”) e collaborare con la Regione. E’ questa l’idea di Nello Musumeci che, in un’intervista al Corriere della Sera, ha spiegato che “occorrerà verificare la provenienza, l’esistenza di eventuali casi sospetti nel nucleo familiare, indicare giorno dopo giorno la tracciabilità della presenza del turista”. Al loro arrivo i turisti saranno sottoposti alla misurazione della temperatura. Se durante il soggiorno dovessero insorgere eventuali sintomi riconducibili al Covid, dovranno segnalare le proprie condizioni – sempre attraverso la app – alla centrale operativa attivata al Bonino Pulejo di Messina. Qui gli esperti effettueranno un primo triage a distanza e valuteranno gli interventi successivi da adottare.
“Dal 5 giugno sarà attiva l’App Sicilia Sicura per chi arriva in Sicilia. Che sarà facoltativa e permetterà a chi arriva nell’Isola di poter essere assistito dal personale medico dell’Unità sanitaria turistica in caso di bisogno”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, sottolineando che “non ci saranno limitazioni negli ingressi”, ma “soltanto i controlli col termoscanner” agli arrivi a scali e stazioni. “Per entrare in Sicilia – ha spiegato Musumeci – basterà un documento, non ci saranno test aggiuntivi rispetto all’attuale uso del termoscanner. E chi arriva, se vuole, in maniera assolutamente facoltativa, può accedere all’app ‘Sicilia sicura’ con la quale resta in contatto durante tutto il suo soggiorno nell’Isola con il nostro sistema sanitario regionale”.
Guido Bertolaso, nominato consulente di palazzo d’Orleans, ha spiegato che “dopo il 3 giugno Musumeci farà una conferenza stampa per presentare un pacchetto di iniziative e dirà come intende avvalersi di me”. L’ex capo della Protezione civile, dopo il giallo legato al suo arrivo e alla mancata quarantena, si è messo al lavoro per smussare insieme agli assessori Ruggero Razza (Salute) e Manlio Messina (Turismo), il piano “Sicilia, una regione a turismo speciale”. Il punto della questione è semplice: riaprire l’Isola ed evitare il diffondersi del contagio. La sua applicazione un po’ meno: è stata accantonata, però, l’idea di un passaporto/patentino sanitario, che ha fatto saltare sulla sedia il sindaco di Milano, Beppe Sala, e che il ministro Boccia aveva bollato come “incostituzionale”.