Il successo di Franco IV e Franco I si intitolava “Ho scritto t’amo sulla sabbia”, 50 estati fa per l’esattezza. Nella frescura di giugno, in quel di Saint Vincent, al “Disco per l’estate”, fu però successo fugace, passeggero, di materia volatile. In pratica, il duo cantò quella sola estate. A Palermo invece, nella calura di mezza estate, il successo di Franco IV – che si replica ormai da 4 anni, da Franco I a Franco II, a Franco III all’attuale IV per l’appunto, e che sembra destinato ad essere la hit di ogni stagione calda, del 14 luglio per esser precisi – si intitola “Viva Palermo e Santa Rosalia”. Pure per l’estate già in corso. Ed è perfino ipotecata per quella 2019, questa hit, quando ad eseguirla sarà Franco V.
Fuor di scherzo e dai numeri ordinali, il nostro Franco (di cognome) di nome fa Lollo, ovvero Lollo Franco, attore e regista di navigatissimo corso che s’è aggiudicato anche quest’anno e il prossimo (l’incarico è biennale) l’organizzazione dell’evento più amato dai palermitani, il Festino, laica celebrazione di Santa Rosalia. Franco IV avrà al suo fianco un condirettore artistico, Letizia Battaglia (che potremmo chiamare Letizia I se non la sapessimo nemica di intitolazioni ufficiali), icona dell’arte fotografica dalla quale si spera che il Festino 2018 tragga qualità visionaria tra la Palermo che c’è e quella che si sogna. A governare il tutto, la VM Agency di Vincenzo Montanelli che è la società responsabile dell’organizzazione (sussurrano trasversale a simpatie o antipatie politiche), 207 mila euro da far quadrare e che hanno comunque fruttato, per ribasso, la conquista dello stesso pubblico bando, 225 mila e spicci di base d’asta.
“Palermo bambina” è il tema di questa 394esima edizione. Come a voler invocare un ritorno all’infanzia, all’innocenza (perduta), al candore dell’anima (ormai macchiato). Un anelito al quale sembrano non credere gli altri aspiranti al gran ballo di metà luglio, gli ormai bocciati cioè, che brandiscono i soliti sospetti e annunciano i soliti ricorsi (un po’ come accade, allo scoccare di ogni 31 dicembre, per il San Silvestro in piazza). Ora in verità nemmeno l’anima più innocente e candida, neanche detersa col prelavaggio, la più bambina tra le bambine Palermo, potrebbe immaginare che si possa organizzare un evento che coinvolge decine e decine di attori, musicisti, danzatori, mimi, maestranze tra le più artigianalmente e tecnicamente svariate, nessuno potrebbe pensare che possa trasformarsi in realtà concreta un progetto complesso anche per ovvie ragioni logistiche (una grande parata-spettacolo davanti a una folla di circa 300mila spettatori) nel giro di 18 giorni, tanti se ne contano senza dover nemmeno scomodare i calendari, bastano le dita: si dovrebbe andare alla velocità delle comiche di Ridolini o – per stare più al passo coi tempi – credere di poter vivere meno di tre settimane alla frenesia di un time lapse. Ma così è, se vi pare.
Buste aperte nel pomeriggio del 25 giugno (dicono le cronache perfino con due ore di ritardo) per aggiudicare un evento il programma il 14 luglio. E, fatta la tara dei requisiti mancanti, vai con l’assegnazione. Probabilmente ci si sarà fidati dell’“usato sicuro”, dell’artista di riferimento dell’amministrazione, di quel nome cioè che, ben conoscendo già la quasi mostruosa macchina, offrisse maggiore affidamento per portare in tavola un pranzo pantagruelico allestito nello stesso tempo di preparazione di un purè in busta. Ovviamente in tempi di vacche magre ha fatto gola lo “sconto” considerevole su quanto previsto per la lista della spesa. Ha vinto insomma la formula “celerità e cortesia” come si diceva un tempo per la ricerca della commessa ideale in un negozio. Ma tant’è.
Nemmeno un miracolo della Santuzza servirà a placare animi degli esclusi e a far tacere polemiche. D’altronde, sono anche finiti i tempi delle faraoniche commissioni ad agenzie di spettacolo internazionali (Maimone-Festi, ad esempio) o a nomi altisonanti di artisti di fama europea (da Savary a Scaparro, a Roberto De Simone) che pur tra qualche bizzarria avevano portato folate di ravvivante novità all’evento o comunque avevano fatto sì che se ne parlasse anche fuori le mura. Nella Palermo 2018 del “tanto” – nel bene e nel male – da Manifesta 12 all’emergenza rifiuti – il Festino sarà stato rubricato quasi come ordinaria amministrazione. Tocca all’artista, adesso, trasformarlo in straordinario: 18 giorni e 207 mila euro. All’opera dunque, ché, come dicono da queste parti, “la cera squaglia”.