La cassa integrazione in deroga, in Sicilia, è ancora al palo. Secondo gli ultimi dati, forniti dal presidente della commissione Lavoro all’Ars, Luca Sammartino, giacciono nei database della Regione 136 mila domande. Ma nessuna di esse è stata trasferita dai centri per l’impiego all’Inps, ossia l’ente che provvederà a erogare l’assegno a tutti i lavoratori “messi in pausa” dalla crisi. I destinatari di quest’ammortizzatore sociale sono soprattutto i dipendenti di piccole e medie imprese che non godono di altra forma di sostegno e la cui azienda ha dovuto chiudere o ridurre l’attività a causa delle disposizioni del governo nazionale. Nelle altre regioni si procede spediti, in Sicilia no. E il sistema della piattaforma digitale attivato dalla Regione il 3 aprile non sembra aver accelerato la burocrazia.
Sul tema è intervenuto anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante la sua informativa alla Camera dei Deputati: “La Cig in deroga come sapete passa attraverso le Regioni. Mi permetto di sollecitare le Regioni che non hanno fatto pervenire i flussi (di richieste, ndr), a farli pervenire quanto prima altrimenti non potremo erogare la Cig”, ha detto il premier. Nel dibattito, però si fa vivo anche il governo regionale. “Da domani – ha scritto l’assessore al Lavoro, Antonio Scavone, in una nota – i nove Centri per l’impiego della Sicilia, con oltre 140 persone, inizieranno a trasferire all’Inps i primi 1.400 decreti per il pagamento della Cassa integrazione in deroga. Dalla prossima settimana , gli uffici lavoreranno da duemila a duemilacinquecento decreti al giorno, tutti trasferiti in rigoroso rispetto cronologico”.
L’assessore minimizza la preoccupazione delle ultime ore. “Non consentiamo a nessuno di strumentalizzare su un tema così delicato – ha aggiunto Scavone -. Ogni pentagramma ha le sue note, nel pentagramma della politica spesso le note sono la polemica. Alcune volte anche fuoriluogo. Leggiamo in questo momento dichiarazioni, affermazioni, sulla Cassa integrazione in deroga: un’opportunità che viene data alle piccole aziende, alle aziende private con meno di cinque dipendenti, in alcuni settori. Rispetto a questo ambito, la Sicilia ha giocato una partita non solo importante e rigorosa, ma anche attenta e ricca di risultati”.
Per prima cosa la Regione ha cercato le risorse: la prima tranche ha superato i 108 milioni di euro, la seconda i 100 milioni di euro e complessivamente ci saranno a disposizione 300 milioni di euro, per una platea di percettori che dovrebbe superare le 220mila persone. “Siamo partiti – sottolinea ancora Scavone – con un sistema molto attento, con una piattaforma informatica. Abbiamo verificato le procedure, le abbiamo semplificate, oltre a incontrare oltre cinquanta tra organizzazioni sindacali, datoriali e anche professionali. Abbiamo risposto come Regione a circa ottocento mail nel weekend, che ha preceduto l’avvio della Cassa integrazione in deroga. Proprio in queste ore con l’Inps – conclude – abbiamo integrato i sistemi informatici, quindi nessuna polemica sui sistemi che non dialogano”.