La Finanziaria di cartone del governo Musumeci ha visto la luce ieri, a tarda sera, quando un comunicato emesso dalla presidenza della Regione ha annunciato l’invio del testo all’Ars. Il governo punta a un’approvazione rapida, e ha chiarito in parte da dove arrivano i soldi: cioè da una rimodulazione di fondi extraregionali (“europei”) e nazionali (il Poc – Programma operativo complementare). La manovra vale circa 1,3 miliardi di euro. Non c’è traccia, invece, della trattativa con Roma, annunciata una settimana fa da Armao a palazzo dei Normanni: il miliardo di contributo alla finanza pubblica, che l’assessore all’Economia ha provato a trattenere sull’Isola, è sparito dal dibattito. Così come gli altri soldi chiesti ai ministri Boccia e Gualtieri, a partire dai 421 milioni della quota annuale di disavanzo che Palazzo d’Orleans aveva in mente di “mettere in coda”. Il negoziato con lo Stato, al momento, non ha dato esiti. Colpa (forse) anche dell’incertezza di Bruxelles, dove l’Italia e le altre nazioni non hanno ancora stabilito quale patto di solidarietà adottare per venir fuori dalla crisi.
Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, al termine della conferenza dei capigruppo, ha comunicato all’Aula il calendario dei lavori per l’esame dei disegni di legge di Bilancio e Legge di Stabilità. “Entro il 21 aprile le commissioni di merito dovranno dare il parere su entrambi i documenti contabili – ha detto Miccichè -. La commissione Bilancio deve completare i lavori entro il 24 aprile. Il 25, i due disegni di legge verranno incardinati. Fino al 26, alle 16, si potranno presentare gli emendamenti e dal 27, alle 16, si comincerà a votare. Se è necessario – ha aggiunto il presidente – ci riuniremo sia di mattina che di pomeriggio e, se serve, si lavorerà anche di domenica”. La conferenza dei capigruppo ha stabilito che “gli emendamenti aggiuntivi saranno ritenuti inammissibili. In Aula, non saranno accettati sub emendamenti da parte di singoli deputati e gruppi parlamentari. Infine, verrà dato mandato ai presidenti di commissione di dichiarare inammissibili gli emendamenti non attinenti al testo”, ha concluso Miccichè.
Tornando alla manovra, l’obiettivo di Musumeci è affrontare la cosiddetta “Fase 1” (quella dell’emergenza attuale) e la successiva “Fase 2” (Piano per la ricostruzione economica) incidendo, sostanzialmente, in quattro settori: enti locali, famiglie povere, operatori economici, scuole e povertà educative.
Comuni
Viene istituito un Fondo perequativo degli enti locali. Ai Comuni, per far fronte alle minori entrate, a causa della sospensione o per i mancati versamenti da parte dei contribuenti, andranno duecento milioni di euro.
Scuola e povertà educative
Al mondo della scuola vengono destinate centoventi milioni di euro. Serviranno per evitare un ulteriore incremento della dispersione scolastica e per garantire i livelli occupazionali dei lavoratori dei comparti dell’istruzione e della formazione professionale. Ma anche per favorire l’adozione di strategie finalizzate al potenziamento della scuola digitale e al corretto e più ampio esercizio del diritto allo studio.
Fasce deboli della popolazione
Il governo regionale ha previsto di incrementare il budget, da destinare ai Comuni, per l’assistenza alimentare delle famiglie più disagiate, portando le risorse a duecento milioni di euro. A queste si aggiungono altri cento milioni di euro che serviranno a istituire, presso l’Irfis, uno speciale Fondo per il finanziamento al consumo per le famiglie. Verranno concessi prestiti, in parte a fondo perduto, fino a cinquemila euro, a interessi zero.
Sistema economico-produttivo
Per quanto concerne il sostegno alle imprese sono previsti due tipi di interventi: sovvenzioni e finanziamenti per il credito d’esercizio, che assicurino liquidità alle aziende. Anche per questo settore verrà creato presso l’Irfis un Fondo di centosettanta milioni di euro per far fronte alle esigenze finanziarie degli operatori economici. Verranno concessi prestiti, in parte a fondo perduto, fino a quindicimila euro, a interessi zero. Dieci milioni, in particolare, sono destinati a sostenere l’editoria siciliana e le agenzie di stampa, anche online. Altri cento milioni di euro serviranno a creare, presso la Crias, uno speciale “Fondo per la ripresa artigiani”. Anche per loro prestiti fino a quindicimila euro senza interessi. Identica possibilità per le cooperative: cinquanta milioni di euro a disposizione, attraverso l’Ircac, per finanziamenti fino a cinquantamila euro. Interventi anche per il settore del turismo e il comparto della pesca.
Sospensione versamenti
Verranno sospese tutte le tasse di concessione governativa di competenza regionale, i tributi per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, i canoni per le concessioni demaniali marittime e i ruoli istituzionali e irrigui dei Consorzi di bonifica dell’ultimo triennio.