“Un vero record in negativo, quello di Barbagallo: in pochi giorni è riuscito nell’impresa di compiere due clamorosi autogol, lanciando accuse che gli si rivoltano contro come un boomerang. Prima la richiesta di applicazione dell’art. 31 dello Statuto, non sapendo che servono le norme attuative e per giunta essendo poi smentito dal suo Pd che su questo tema ha attaccato Musumeci. Oggi il bis, con un’assurda polemica sulle mascherine distribuite agli operatori del Dipartimento Acqua e rifiuti”. Lo afferma Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima, replicando al parlamentare regionale del Pd. “I dispositivi in questione – aggiunge – non sono quelli per uso sanitario acquistati autonomamente dalla Regione, grazie ai quali si sono potuti rifornire ospedali, case di cura, rsa, case di riposo, cta, medici di famiglia e pediatri. Si tratta, invece, delle mascherine che Roma aveva inizialmente spedito per le nostre strutture ospedaliere e che giustamente erano state ritenute inutilizzabili per le professionalità della Salute, come denunciato il 18 marzo dal presidente Musumeci. La Regione Siciliana, invece, ha giustamente ritenuto di destinarle a coloro che svolgono altre attività per le quali tali dispositivi sono impiegabili. Barbagallo la smetta di fare polemica e rifletta di più prima di lanciare accuse inconsistenti”.