“C’è il fondato timore che nelle prossime settimane, favoriti dal bel tempo, possano registrarsi sulle coste siciliane consistenti sbarchi autonomi di migranti”. Nello Musumeci non ci dorme la notte. Da qualche giorno, dopo tre mesi di assoluta paralisi, sono ripresi gli sbarchi – per lo più su mezzi di fortuna – al molo Favaloro di Lampedusa. E c’è una nave Ong, la Alan Kurdi, che vaga nel Mediterraneo alla ricerca di un porto sicuro (il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, ha già chiuso ogni spiraglio). La preoccupazione monta, anche in virtù del fatto che l’emergenza Coronavirus fa temere, assieme ai migranti, l’arrivo di potenziali “positivi”. “Chiedo al governo nazionale – ha detto ancora Musumeci – di intervenire con tempestività per evitare che la incontrollata gestione del triste fenomeno possa determinare tra la popolazione dell’Isola l’acuirsi di un clima di tensione già abbastanza alto”.

In una nota indirizzata al capo del Governo Giuseppe Conte, Musumeci ha segnalato come “gli hot spot di Lampedusa e Pozzallo e la struttura di Porto Empedocle appaiano chiaramente insufficienti ad assorbire la nuova ondata di arrivi, dando vita, peraltro, ad una promiscuità – sul piano sanitario – assai pericolosa per gli stessi ospiti e per gli operatori”. Nel sollecitare comunque “il totale e rigoroso isolamento degli hot spot dal resto del territorio”, il governatore siciliano chiede al premier “l’impiego di una idonea nave ormeggiata in rada in cui trattenere i migranti per la necessaria quarantena, prima di essere ricollocati nei Paesi membri dell’Ue, assicurando in ogni caso la piena collaborazione del sistema sanitario regionale”.

Questa mattina, proprio nell’hot spot di Pozzallo, è emerso il primo caso di positività. Riguarda un migrante di 15 anni, ma la notizia ha mandato su tutte le furie il sindaco Roberto Ammatuna: “Chiedo urgentemente una relazione sanitaria da parte dei responsabili dal centro di provenienza del migrante e non escludo un eventuale esposto alla Procura della Repubblica per accertare eventuali responsabilità oltre che una ispezione da parte dell’Assessorato Regionale alla Sanità. Bisogna capire bene se il migrante in questione sia stato visitato in modo approfondito prima della partenza. È questa una vicenda oscura che richiede una precisa ed inevitabile chiarezza. La comunità pozzallese, che da sempre ha svolto un compito umanitario che è riconosciuto da tutti, non può essere tradita in questo modo. Difenderemo gli interessi della città in tutte le sedi e con tutti gli strumenti che la legge ci consente. In ogni caso, l’hotspot deve essere completamente blindato e isolato e nessun rapporto deve esserci con la città di Pozzallo”.

Non è tardata ad arrivare la reazione di Nino Minardo, deputato della Lega, che ha condiviso una riflessione con segretario regionale del Carroccio, Stefano Candiani e con gli altri parlamentari siciliani: “Sbarchi e trasferimenti di migranti, In Sicilia, vanno fermati subito. Non si può mettere a rischio la salute, in nome di una melliflua accoglienza che vanifica gli sforzi dei Siciliani che, responsabilmente, osservano i dettami che ci impongono di stare in casa. La Sicilia può essere la prima regione a venire fuori da questo incubo. E la provincia di Ragusa è la più virtuosa in Italia come numero di contagi. Tutto rischia di essere vanificato per una politica ‘buonista’, inadatta al periodo e lesiva dei Siciliani e della gente iblea. A rischio ci sono gli operatori sanitari che salvano vite umane a costo anche della loro vita, ci sono le forze di polizia costrette a condividere con i migranti, sbarchi, spostamenti e trasferimenti”.