Emanuele Macaluso, che sabato prossimo compirà 96 anni, sta vivendo questi giorni di quarantena “forzata” come “una forma di angoscia”. “Ho avuto una lunghissima vita, piena di grandi gioie e di grandi dolori – ha detto l’ex dirigente del Partito Comunista a “Repubblica” – ma queste settimane mi sembrano tra le più terribili. Siamo dentro una vicenda che non ha precedenti. Il fatto inedito è che questo virus ci ha incarcerati, serrati nelle nostre case, senza nemmeno poter uscire per prendere un caffé, vedere un amico, chiusi dentro una vita che non è la nostra”. Macaluso avrebbe dovuto festeggiare il compleanno con una cinquantina di amici vicino al Senato, a Roma, ma dovrà rinunciarvi per le rigide imposizioni del governo.

“Quando vedo le persone che girano con la mascherina non posso non pensare a quando mi ammalai di tubercolosi, nel 1941. Avevo sedici anni – ricorda l’ex segretario del Pci siciliano – All’epoca era una malattia da cui difficilmente si guariva. Mi misero in un sanatorio, dove praticavano il pneumotorace, iniettando l’aria nei polmoni. Si trovava sulla strada che da Caltanissetta conduce a San Cataldo, in una posizione interna, e seppur fossimo a distanza di sicurezza, dalla finestra potevo vedere le persone che si coprivano la bocca con il fazzoletto per paura di contagiarsi con il bacillo di Koch. Proprio come adesso”.

Il premier britannico Boris Jonhson ha già detto che non potrà salvare i più deboli e gli anziani come lui: “Johnson è un bullo e il suo è un cinismo spaventoso – attacca Macaluso -. Come quelli che dicono “è morto, ma era vecchio”. Capisco che tutti abbiamo il nostro turno, ma qui muoiono persone che avevano vitalità, affetti, relazioni. Uomini e donne che avevano ancora qualcosa da dire”. Molto meglio il presidente del Consiglio italiano: “Sto rivalutando Conte, un uomo privo di storia politica, ma che sta reggendo con molta dignità. È lucido. Non ha mai perso il controllo. Sta guidando il Paese nel mezzo di una tragedia collettiva. La stoffa del dirigente politico si vede nelle difficoltà”.