Siccome la prudenza non è mai troppa, anche il parlamento siciliano si adegua: il portone monumentale rimarrà chiuso a partire da domani, quando l’accesso a palazzo dei Normanni sarà precluso ai turisti. Il portoncino della politica, invece, da venerdì a domenica prossima: resteranno fuori deputati, assistenti parlamentari e personale amministrativo per consentire la sanificazione degli ambienti. Come a scuola. Solo che a scuola le condizioni igieniche sono un po’ più difficili da garantire, con gli alunni schierati fianco a fianco. Mentre a Sala d’Ercole, con gli assessori puntualmente in congedo o in missione, gli spazi ci sono eccome.
Tant’è: l’avanzata frenetica del Coronavirus, che a Palermo si è manifestata con tre contagi – i pazienti della comitiva bergamasca sono isolati all’hotel Mercure di via Mariano Stabile, a 2,5 chilometri in linea d’area dal quartier generale dell’Ars – e procurati allarmi, regala alla politica qualche giorno di meritato riposo. Musumeci nelle recenti apparizioni (da Catania) aveva detto di non volersi differenziare rispetto alle direttive di Roma (“frammentarie e contraddittorie”) e di non voler/poter imporre l’interruzione delle manifestazioni pubbliche: tuttavia l’assemblea si ferma. Nonostante i tre turisti infettati non siano mai passati da lì (parola di Micciché). Lo ha deciso il Consiglio di presidenza.
Non che l’agenda fosse fitta d’impegni. Oggi l’aula ha scelto di rinviare i due punti all’ordine del giorno: una norma relativa al funzionamento della forma di governo regionale e alla nomina e alla revoca degli assessori e un disegno di legge utile al recepimento della “Spazzacorrotti”. Così, esauriti gli aggiornamenti dell’assessore Razza sul Coronavirus e approfittando della sospensione di tutte le commissioni, i deputati hanno riposto le cravatte nei trolley e salutato la compagnia: il weekend è alle porte.
ps: la prima seduta d’aula è stata fissata per martedì prossimo alle 16